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Terrorismo
La scheda
Se i primi movimenti terroristici armati sono figli del XIX secolo, è però nel Novecento che il terrorismo assume caratteristiche peculiari: gli anni Settanta segnano il passaggio a una dimensione sovranazionale con azioni violente ed eclatanti da parte di gruppi che si considerano rappresentanti di nazioni senza territorio che utilizzano dirottamenti di aerei e navi, a danno principalmente dei cittadini di Stati del “primo mondo”, per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica internazionale sulle tragedie dei loro popoli. L'anno della Rivoluzione iraniana e dell'intervento della Russia in Afghanistan, il 1979, si distingue per la comparsa dei movimenti islamici radicali sciita (a esempio gli Hezbollah in Libano) e sunniti (Hamas, Al Qaeda e altre sigle), e l'entrata in scena degli Stati Uniti nel finanziamento dei combattenti afghani (Talebani) come risposta all’intervento dell’Unione Sovietica in Vietnam. Anche l’Italia ha conosciuto il terrorismo, per lo più di stampo politico, negli anni Settanta e Ottanta: la strage di Piazza Fontana a Milano (12 dicembre 1969) segna l’inizio della macabra carrellata dello “stragismo”. Il mondo è entrato in casa nostra con gli squarci nelle torri gemelle di New York e oggi si parla di un terrorismo globalizzato, con la conseguente "crociata antiterroristica" internazionale di cui si sono fatti promotori gli Stati Uniti.
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Guantánamo ancora non chiude! Sorpresi?
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