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Popoli minacciati
La scheda
La modernità, il progresso, e non ultima la globalizzazione selvaggia, minacciano nel lungo periodo l'esistenza della terra e dell'uomo. Ma nel breve periodo minacciano seriamente l'esistenza di alcuni gruppi di persone che, alcuni, evitano di chiamare popoli, per non riconoscergli i diritti che gli spettano in quanto tali. Queste persone hanno poco a che vedere con modernità, progresso - almeno come li intendiamo noi - e ancor meno con la globalizzazione. Culture millenarie, sapienze ancestrali, uomini che vivono stili di vita lontani anni luce dai nostri, una biodiversità umana che oggi rischia di scomparire per fare posto a coltivazioni di soia, pozzi petroliferi, riserve di legname. Il tutto giustificato in nome di un maggior benessere dei più. In realtà per il profitto di pochi.
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I Popoli del Pacifico hanno l’acqua alla gola
Esiste una seria minaccia esistenziale per tutti i popoli del Pacifico. (Alessandro Graziadei)
Portogallo: la lotta contro la gentrificazione e il turismo di massa
Siamo ad Oporto, nel nord del Portogallo: una città che negli ultimi cinque anni ha visto cambiare radicalmente il suo volto. (Michela Giovannini)
Myanmar: prove di genocidio?
I militari birmani hanno compiuto “uccisioni e stupri di massa ai danni della minoranza Rohingya con intenti di genocidio”? (Alessandro Graziadei)
Che fine farà la nostra biodiversità?
“La maggioranza degli indicatori ecologici che erano in rosso un quarto di secolo fa hanno oggi virato allo scarlatto”. (Alessandro Graziadei)
Il sacro luogo dove la vita finisce…
… perché le trivellazioni petrolifere hanno inizio. (Anna Molinari)
La #ViaAustraliana...
Ecco alcune delle conseguenza della "#ViaAustraliana" detta "#NoWay" e la sua "#Pacificsolution". Ne avevamo scritto nel 2012, nel 2014 e nel 2017... (Redazione)
Fukushima Daiichi: la vita e i diritti dei “liquidatori”
Il Giappone dovrebbe proteggere la vita e i diritti di migliaia di lavoratori ancora impegnati nella “bonifica” della centrale nucleare di Fukushima. (Alessandro Graziadei)
Libia: il caos, come previsto
Dopo un anno e mezzo di relativa calma, cioè di scontri limitati, Tripoli e la sua regione sono di nuovo teatro di scontri violenti tra le milizie, che annullano lo sforzo diplomatico tessuto senza...
Materie prime: i paesi africani alzano la testa
«Non vogliamo i vostri aiuti internazionali. Voi dovete però pagare le nostre materie prime». Alcuni paesi africani alzano la testa di fronte allo strapotere delle multinazionali dell’energia, dell...