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Economia di guerra
La scheda
Enormi flussi finanziari vengono destinati alle industrie belliche e al mantenimento di eserciti sottraendo importanti risorse ai settori sociali dell'economia che sicuramente avrebbero un migliore impatto sulla condizione delle popolazioni. Cifre che aumentano di anno in anno nelle maggiori economie del mondo che formalmente non sono in guerra dichiarata con nessuno, ma che - in nome della sicurezza - cercano di convincere i propri cittadini che il nemico è sempre in agguato. Le possibili alternative a un mondo militarizzato implicano mutamenti di cultura e istituzionali su vasta scala. A partire dalla elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti - il paese del mondo che destina maggiori risorse alla guerra - un debole segnale in controtendenza è iniziato ad emergere.
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Women With Gaza: l’8 marzo in corteo le voci delle attiviste palestinesi
Nelle piazze di tutta Italia oggi ci sarà anche la voce delle attiviste palestinesi, parte di un progetto nato per tutelare la salute femminile nella Striscia. (Monica Pelliccia)
Dove sta l'Europa nel nuovo Risiko? Il punto
Mettiamo la vecchia Europa al centro del tavolo da gioco. Solo carri armati e soldi. (Raffaele Crocco)
Al Risiko l'Onu non può giocare. Il punto
È la vittoria dei cattivi, confermata da quanto accaduto e sta accadendo nel Vicino Oriente. (Raffaele Crocco)
Gli invasori decidono il destino degli invasi. Il punto
... con buona pace per i diritti umani e il diritto internazionale. (Raffaele Crocco)
Dossier/ Le catene della guerra in Italia. I fornitori in Lombardia (3)
La Lombardia è una delle regioni italiane più tradizionalmente votate al settore armiero. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)
Dossier/Le catene della guerra in Italia. I fornitori del Nord Est (2)
Il colosso Leonardo ha nel Triveneto un gruppo di 250 fornitori e l’ecosistema produttivo conta oltre 6.800 addetti. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)
"Gaza è un luogo di morte, i palestinesi vadano altrove". Il punto
Sarebbe divertente, se a parlare non fosse il capo della più grande potenza nucleare del Pianeta: Donald Trump. (Raffaele Crocco)
Non c’è fine alla guerra in Congo
L’aggressione del Ruanda al Congo cela una guerra commerciale per l’esportazione di minerali. (Miriam Rossi)
I fantasmi di Yangon
La Birmania entra nel quinto anno di guerra. Reportage dall'ex capitale che è diventata un luogo sicuro per i birmani ricchi che vi si sono trasferiti dalle periferie. ll risultato è una città...
La tregua c’è, ma continuano ad esserci i morti. Il Punto
Intanto, la guerra continua altrove. Il Risiko mondiale non si ferma. (Raffaele Crocco)