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Economia di guerra
La scheda
Enormi flussi finanziari vengono destinati alle industrie belliche e al mantenimento di eserciti sottraendo importanti risorse ai settori sociali dell'economia che sicuramente avrebbero un migliore impatto sulla condizione delle popolazioni. Cifre che aumentano di anno in anno nelle maggiori economie del mondo che formalmente non sono in guerra dichiarata con nessuno, ma che - in nome della sicurezza - cercano di convincere i propri cittadini che il nemico è sempre in agguato. Le possibili alternative a un mondo militarizzato implicano mutamenti di cultura e istituzionali su vasta scala. A partire dalla elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti - il paese del mondo che destina maggiori risorse alla guerra - un debole segnale in controtendenza è iniziato ad emergere.
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Giornaliste a Gaza
Le donne giornaliste di Gaza: “Continuano il loro lavoro nonostante siano bersagli di attacchi israeliani, di carestia e di violenza”. (Monica Pelliccia)
È una strage che non ha termine quella in corso. Il Punto
In 22 mesi, nella Striscia di Gaza sono state assassinate 61.158 persone. Il bilancio settimanale del direttore Raffaele Crocco.
La strada in salita dell’accordo Bangkok-Phnom Penh
I due eserciti dovrebbero ritirarsi sulle posizioni iniziali e aprire un tavolo di trattativa. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)
Si muore di fame e proiettili. Il punto
Per ogni morto che si aggiunge, Israele appare sempre un po’ più isolata. (Raffaele Crocco)
Gaza, la fame usata come arma
Nella Striscia di Gaza, la crisi umanitaria ha raggiunto una soglia drammatica. (Giacomo Cioni)
L'occupazione del territorio palestinese è illegale!
Per la Corte internazionale di giustizia l'occupazione del territorio palestinese è illegale. (Chantal Meloni)
Cosa dobbiamo raccontare ancora, di questo diabolico Risiko? Il punto
Si parte confine fra Thailandia e Cambogia, con una nuova guerra che pare prendere forma da vecchie dispute. (Raffaele Crocco)
“Tutto è stato distrutto”: la voce di un giornalista da Gaza
Intervista di Giacomo Cioni a Tareq Hajjaj, reporter palestinese e collaboratore di Mondoweiss.net.
Nella nebbia dell’informazione, le guerre continuano. Il punto
Un vecchio-nuovo fronte aperto, nel Risiko mondiale. Intanto, l’orrore continua a Gaza e in Cisgiordania. (Raffaele Crocco)
Senza giustizia non c’è pace. Il punto
Il Risiko mondiale si gioca anche sul filo del ricordo delle tragedie che non hanno mai ricevuto giustizia. Come a Srebrenica. (Raffaele Crocco)