2021: Un anno in dodici notizie. Di guerra e di pace

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Foto da: Perugia-Assisi

E’ trascorso un altro anno. Un anno difficilissimo, segnato dalla pandemia Covid-19 che continua a mietere vittime soprattutto nei paesi del Sud del mondo, in particolare quelli più poveri e già dilaniati da malattie endemiche, che non hanno accesso ai vaccini e alle cure.

Un anno nel quale, nonostante gli appelli di Papa Francesco e del Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, la vendita globale di armamenti ha raggiunto i 531 miliardi di dollari, con un incremento dell’1,3% rispetto all’anno precedente, mentre l’economia mondiale ha registrato una contrazione del 3,1%.

Un anno nel quale ci hanno lasciato diversi amici incontrati sui sentieri della pace, del disarmo e della nonviolenza. Volti forse meno noti come Giovanni Sarubbi (fondatore e direttore della rivista telematica ildialogo.org), Luca Buzzi (fondatore e il coordinatore del Gruppo ticinese per il servizio civile), Enrico Butturini (intellettuale cattolico, docente universitario e pedagogista) e volti conosciuti come Jean Marie Muller (filosofo e fondatore del MAN Mouvement pour une Alternative Non-violente), Gino Strada (medico, fondatore di Emergency) e Demond Tutu, l’arcivescovo anglicano che è stato insieme a Nelson Mandela uno dei simboli della resistenza contro l’apartheid in Sudafrica e nel 1984 fu insignito del Premio Nobel per la Pace.

Dando un ultimo sguardo all’anno che sta per concludersi, attraverso dodici articoli vogliamo fare memoria del cammino percorso e cogliere i segni per tracciare il sentiero di solidarietà e di pace che vogliamo aprire insieme. Buon Anno Nuovo!

- Gennaio: Le due Americhe delle armi

L’assalto al Campidoglio dello scorso 6 gennaio, a seguito del discorso del presidente Donald Trump che ha incitato i suoi sostenitori a marciare su Capitol Hill, è stato sostenuto da gruppi cospirazionisti legati a QAnon e ai Proud Boys, due fazioni estremiste di destra che il presidente Trump ha ripetutamente rifiutato di condannare durante la campagna elettorale. E’ stato sostenuto anche da gruppi di cosiddetti “difensori del diritto alle armi”. Ma c’è anche un’altra America che da anni chiede con coraggio di regolamentare l’accesso alle armi.

- Febbraio: Il Governo revoca l’export di bombe verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi

Con un atto di portata storica – che avviene per la prima volta nei 30 anni dall’entrata in vigore della Legge 185 del 1990 sull’export di armi – a fine gennaio il Governo Conte ha deciso di revocare, non solo sospendere, le autorizzazioni in corso per l’esportazione di missili e bombe d’aereo verso Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Continua inoltre a rimanere in vigore anche la sospensione della concessione di nuove licenze per i medesimi materiali e Paesi che vengono utilizzati per i bombardamenti in Yemen.

- Marzo: La dittatura delle armi e il silenzio omertoso della politica

La puntata di “Presa Diretta”, il programma di approfondimento condotto da Riccardo Iacona, di lunedì 22 marzo scorso ha rivolto l’attenzione al tema della “La dittatura delle armi”. Per la prima volta una trasmissione della RAI ha affrontato in modo preciso, organico e documentato due temi sui quali l’informazione, soprattutto sulle reti televisive nazionali, è spesso frammentaria e molto carente: la spesa militare e le esportazioni di armamenti.

- Aprile: Omicidi in famiglia e armi legali

Ancora un omicidio in famiglia. Anzi un omicidio plurimo visto che, oltre alla moglie e al figlio, sono stati uccisi anche due vicini di casa. E ancora una volta con un’arma regolarmente detenuta, stavolta da un anziano ultra ottantenne. La strage di Rivarolo Canavese solleva numerosi interrogativi sulle norme che regolano la detenzione di armi in riferimento ad un fenomeno crescente negli ultimi anni: gli omicidi in famiglia con armi legalmente detenute.

- Maggio: La crisi in Myanmar e il mistero delle pallottole italiane

Nei Rapporti sull’esportazione di armi del governo italiano non è presente alcuna esportazione diretta di armi o munizioni da parte di una società italiana in Myanmar. E non da ora, ma negli ultimi trent’anni. Ma munizioni prodotte dall’azienda italiana Cheddite sono state utilizzate dalla polizia militare contro i manifestanti in Myanmar. Una vicenda su cui abbiamo raccolto nuove informazioni che gettano una nuova inquietante luce sui legami che collegano Livorno alla Turchia e le munizione Cheddite addirittura a ritrovamenti sulla recente scena bellica siriana.

- Giugno: Italia-Israele: inaccettabili esercitazioni militari e affari di armi

“Inaccettabile e fortemente preoccupante: per questo chiediamo che l’esercitazione militare venga sospesa ed invitiamo il Parlamento ad interpellare urgentemente il Ministro della Difesa affinché renda conto dell’esercitazione in atto, delle finalità e delle ripercussioni sui processi di distensione nella zona mediorientale e sulla politica estera e di difesa dell’Italia”. La Rete Italiana Pace e Disarmo non usa mezzi termini per definire l’esercitazione militare “Falcon Strike 2021” in corso in questi giorni in Italia tra l’Aeronautica Militare Italiana, la US Air Force, la britannica Royal Air Force e l’aeronautica militare israeliana (IAF).

- Luglio: Nel mondo c’è un “boom” di spesa militare

La spesa militare globale ha raggiunto il livello più alto dalla Guerra Fredda: nel 2019, nel mondo sono stati spesi 1.917 miliardi di dollari, vale a dire cinque miliardi di dollari al giorno. Sono i dati che emergono dal Sipri Yearbook, pubblicato il 15 giugno 2020 dall’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (Sipri). L’aumento globale (del 3,6% rispetto al 2018) è stato influenzato dalla spesa di Stati Uniti e Cina, che insieme hanno realizzato più della metà della spesa militare mondiale mentre tra gli stati dell’Europa Occidentale, la Francia è il paese che continua a spendere di più.

- Agosto: Gli affari armati dietro alla “guerra permanente”

La missione militare in Afghanistan è stata un fallimento. Ma non per tutti. Non lo è stata per chi la lanciato l’offensiva militare e l’ha sostenuta per 20 anni: il complesso militare-industriale americano e i suoi alleati. Le aziende produttrici di armamenti non hanno venduto i propri prodotti solo ed esclusivamente per la guerra in Afghanistan. Ma proprio questo conflitto è alla base della crescita poderosa e inarrestabile delle spese militari mondiali, comprese quelle dedicate a nuove armi, dopo il calo post Guerra fredda: l’infinita “guerra al terrorismo”.

- Settembre: Seafuture, la mostra bellica italiana mostra i muscoli

Prende il via oggi all’Arsenale militare della Spezia la fiera militare-navale italiana “SeaFuture 2021”. Il salone sarà inaugurato in pompa magna dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, davanti a 47 delegazioni di Marine Militari di paesi esteri e di 15 capi di Stato Maggiore. Nel silenzio generale, la kermesse spezzina ha preso il posto della “Mostra navale italiana”, di fatto la “Mostra navale bellica” che si tenuta a Genova negli anni ottanta e che fu fatta chiudere grazie alla massiccia opposizione del movimento pacifista. Così, da alcuni anni, Seafuture si è tramutata nell’unica fiera militare in Italia.

- Ottobre: COP26: ultima chiamata per l’emergenza clima

L’appuntamento della Conferenza ONU sui cambiamenti climatici (COP26) che si terrà a Glasgow, in Scozia, dal 31 ottobre al 12 novembre rappresenta una probabile ultima chiamata affinché da parte dei governi mondiali siano prese le necessarie e urgenti misure per affrontare la crisi ambientale in atto e impedire che il cambiamento climatico diventi sempre più fuori controllo. Le principali economie, raccolte attorno al gruppo dei G20, responsabili dell’80% circa delle emissioni globali di gas serra, mostrano segnali molto contrastanti.

- Novembre: Un Atlante per capire il presente

Esce oggi, nelle librerie di tutta Italia, la X edizione dell’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo: il volume che fotografa lo “stato di salute” del Pianeta tra guerre, situazioni di crisi, e violazioni di diritti fondamentali. La decima edizione presenta un mondo in difficoltà: 34 guerre in atto in questo momento, alle quali si somma una crisi climatica a lungo annunciata e gli strascichi di una pandemia, quella da Covid-19, che ha avuto un impatto devastante sui diritti umani, esacerbando disuguaglianze già esistenti.

- Dicembre: Che Babbo Natale per la Difesa: otto miliardi di nuove armi!

Il ministero della Difesa ha ricevuto in anticipo i doni di Babbo Natale. La spesa militare prevista per l’anno prossimo supererà il muro dei 25 miliardi di euro (25,8 miliardi). Lo ha rivelato uno studio dell’Osservatorio Milex sul bilancio previsionale dello Stato per il 2022. “Il Bilancio del Ministero della Difesa per il 2022 – riporta Milex – sfiora i 26 miliardi di euro con un aumento di 1,35 miliardi, ma vanno poi aggiunti gli stanziamenti di altri ministeri”. Dal 2017 la spesa militare italiana ha continuato a crescere soprattutto per l’acquisto di nuovi armamenti: sono ben 8,3 miliardi di euro stanziati nel 2022, un miliardo in più rispetto al 2021 ed un record storico.

Giorgio Beretta
[email protected]

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