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Economia di guerra
La scheda
Enormi flussi finanziari vengono destinati alle industrie belliche e al mantenimento di eserciti sottraendo importanti risorse ai settori sociali dell'economia che sicuramente avrebbero un migliore impatto sulla condizione delle popolazioni. Cifre che aumentano di anno in anno nelle maggiori economie del mondo che formalmente non sono in guerra dichiarata con nessuno, ma che - in nome della sicurezza - cercano di convincere i propri cittadini che il nemico è sempre in agguato. Le possibili alternative a un mondo militarizzato implicano mutamenti di cultura e istituzionali su vasta scala. A partire dalla elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti - il paese del mondo che destina maggiori risorse alla guerra - un debole segnale in controtendenza è iniziato ad emergere.
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In Ucraina vince ancora la distruzione
Non sembrano mai andare fino in fondo i tentativi di negoziato internazionale. (Raffaele Crocco)
Non solo Wagner: la proliferazione delle compagnie belliche private russe
Ufficialmente la legge russa non permette il servizio militare mercenario, ma sono tante le modalità per aggirare questa norma e le Čvk si sono moltiplicate nel contesto della guer...
WARS terza edizione, quando la fotografia fa informazione
Lanciamo la terza edizione di WARS, il concorso fotografico internazionale nato da un’idea di Fabio Bucciarelli e di Raffaele Crocco
Oxfam all’ONU: nel 2022 guadagni record per aziende armi
Mentre la fame uccide 9.000 persone al giorno nei Paesi in guerra, l’anno scorso sono stati esportati armamenti per 85 milioni di dollari. (Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo)
La centrale nucleare di Zaporozhya è stata messa in “stato dormiente”
Il 6 maggio gli esperti dell’International atomic energy agency (Iaea) presenti nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhya (ZNPP) occupata dalle truppe russe hanno ricevuto informazioni sull’i...
In Sudan, di oro si vive o si perisce
La situazione in Sudan è da sempre complessa e i fatti delle ultime settimane raccontano una storia di sfruttamento e oppressione. (Sara Bin)
La guerra che chiama alle armi
Un libro di Raffaele Crocco ed Emanuele Giordana è uscito per TerraNuova editore. Dal 3 maggio è anche in libreria.
Si chiamava Hassan
Ne seguiranno altri, a centinaia, inconsapevoli di ingolfare un cimitero chiamato frontiera, colpevoli di voler vivere. (Matthias Canapini)
Dopo 14 mesi, Pechino è scesa in campo. Il Punto
Ci sarà la pace a breve? No, quasi certamente no. Ma lo scenario della diplomazia muta. (Raffaele Crocco)
Sul fronte della diplomazia qualcosa si muove. Il Punto
Russia e Ucraina potrebbero tenere colloqui diretti in estate. Quando i risultati della grande offensiva saranno evidenti. (Raffaele Crocco)