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La fiera che fa la differenza
Biologico
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Grafica a cura di Ayla Parisi
ALTRO MODO. Soluzioni diverse a problemi comuni è un podcast mensile di Unimondo, un progetto di Fondazione Fontana Onlus. Testi e voce narrante sono di Michele Simeone. Grafica a cura di Ayla Parisi. Musica di BoDleasons, tratta da Pixabay con licenza Pixabay. Questa puntata è stata realizzata con il contributo della famiglia Cattani, in ricordo di Piergiorgio Cattani.
Questo mese parliamo di Fa La Cosa Giusta! Trento, la fiera del consumo critico e degli stili di vita sostenibili che consente di vedere e toccare con mano beni e servizi consapevoli, responsabili e etici e di far incontrare le persone che condividono questi valori.
Per Fa La Cosa Giusta! Trento ha partecipato Dario Pedrotti, da vent’anni coordinatore dell’evento.
Maggiori informazioni sul sito https://falacosagiustatrento.org/
BUON ASCOLTO: https://open.spotify.com/episode/47hLXKp3113srQSvXzeBzT?si=9bbd926041ea452e
Che le brutte notizie abbiano più eco di quelle buone è un dato di fatto. È molto più facile sentir parlare di cambiamento climatico, di consumo delle risorse e problemi sociali piuttosto che di effettive soluzioni o esempi virtuosi. Fortunatamente esiste una rete di informazione dedicata alle realtà positive, oggi aiutata dalle potenzialità del digitale (questo podcast ne è un esempio) e da sempre alimentata da una spiccata sensibilità, presente già prima della diffusione di Internet.
Tra i modi analogici di comunicare valori e risposte, soprattutto sotto forma di beni e servizi troviamo le fiere: dagli anni ‘90 iniziano a diffondersi quelle dedicate ad argomenti green, sulla scia di una sempre maggiore sensibilità verso il tema, ma rimanendo settoriali, facendo apparire i vari modi di intendere la sostenibilità come mondi separati e non intersezionali. La casa editrice Terre di Mezzo ha la giusta intuizione: riunire tutti questi mondi in un unico luogo creando a Milano Fa la cosa giusta!, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, la cui prima edizione si svolgerà nel 2004. L’idea piace e negli anni successivi viene replicata dagli organizzatori anche in altre città, pur mantenendo sempre l’edizione milanese.
L’idea convince molto anche il gruppo “Trentino arcobaleno - Per un distretto di economia solidale” che, condividendone valori e intenti, inizia da subito a lavorare per portare la manifestazione a Trento, con il benestare dei suoi creatori ma in autonomia, gettando così le basi della fiera Fa la Cosa Giusta! Trento.
Tra quelle persone c’era e c’è tutt’ora Dario Pedrotti, coordinatore dall’evento dalla prima edizione, che mi ha invitato nel suo salotto per parlare dei 20 anni di questa manifestazione:
DP: “da Milano sono nate alcune altre manifestazioni Fa la cosa giusta, organizzate da Milano ma con sedi altrove, mentre noi siamo stati gli unici che sono nati da Milano, ma loro ci hanno spiegato come fare, poi l'abbiamo sempre portato avanti noi. A Trento è sempre stata organizzata direttamente da Trentino Arcobaleno, in collaborazione con varie altre realtà.
Loro hanno inventato questo format, sono stati i primi a pensare di mettere insieme nello stesso posto l'agricoltura biologica, risparmio energetico, le cooperative sociali ecc., e noi l'anno dopo abbiamo pensato perché non farla anche a Trento.
In questi anni abbiamo imparato cosa vuol dire organizzare una fiera, abbiamo imparato a comunicare, abbiamo stretto legami con tante realtà in giro per l'Italia che sono tornate anno dopo anno: ce n'è qualcuna che addirittura ha fatto tutte e venti le edizioni, dicendo che comunque l'atmosfera che si respirava a Trento non si respirava da nessun'altra parte, e questo per noi è sempre stato la cosa più importante nel senso che noi non abbiamo mai avuto lo scopo di “fare cassa”.“
La diversità è uno dei punti di forza di Fa la cosa giusta!: i vari espositori presenti offrono ognuno una maniera alternativa di concepire beni o servizi, basata sui valori della sostenibilità nel senso più ampio del termine. Energie rinnovabili, prodotti ecologici, cooperative sociali e turismo responsabile sono solo alcuni dei tanti temi presentati attraverso i prodotti esposti.
Negli spazi della fiera vengono organizzati anche workshops e laboratori rivolti sia ai bambini, per avvicinarli al tema del consumo critico, che agli adulti. Tra le tante proposte spiccano i laboratori dedicati all’autoproduzione, ora comuni in altri eventi simili, ma di cui l’edizione trentina è stata tra i primi promotori.
L’intento è quello di permettere al visitatore di incuriosirsi, fare e farsi domande e, soprattutto, incontrare altre persone, rendendosi conto che ciò in cui crede, le sue preoccupazioni e i suoi desideri sono condivisi.
DP: “Sappiamo benissimo che il tema del consumo critico è ancora centralissimo: è vero che si parla molto di più di cose di cui vent'anni fa parlava solo una ristrettissima nicchia, però i temi del cambiamento climatico ci dimostrano che siamo ancora ben lontani dall'avere risolto il problema e dall'avere indirizzato i nostri consumi in una direzione di totale sostenibilità. Ci sarebbe ancora bisogno di parlare con le persone e forse ancora di più di farle incontrare, di farle confrontare, di affrontare insieme questa cosa che oggi chiamano eco-ansia che, da una parte, è un problema, ma dall'altra potrebbe essere la chiave per spingere le persone a fare qualcosa di concreto. Se hanno quest'ansia, che in qualche maniera vogliono superare, aiutarle e, insieme con loro fare delle cose che concretamente vanno nella direzione di poter superare questa eco-ansia potrebbe essere importante.
Magari qualcuno è convinto di essere l'unico nel suo paese, come si diceva prima, a pensare in un certo modo e, partecipando all'evento, scopre che in realtà di gente che condivide da una parte i suoi interessi, dall'altra i suoi timori e dall'altra ancora la sua voglia di fare qualcosa, è molto più numerosa di quella che pensava. Questa può essere l'occasione per aggregare nuove persone, nuove realtà e lanciare nuove iniziative .
[Questo discorso] non vale solo per incontrare produttori, ma anche per altri consumatori critici. Magari a Trento di gente che la pensa più o meno come te ce n'è tanta, se abiti in una valle un po' sperduta invece di gente molto attenta ai propri consumi ne trovi molta meno, quindi il fatto di avere una volta all'anno un'occasione in cui ti ritrovi con persone che la pensano come te è stato sicuramente un valore aggiunto.
Credo che il fiore all'occhiello di Fa la Cosa Giusta! Trento sia sempre stato, e lo sarà anche quest'anno, la cena degli espositori. Noi il venerdì sera organizziamo una cena a cui partecipano una buona parte degli espositori, dove facciamo una prima parte di confronto fra di loro, di noi con loro, su alcune tematiche che riguardano il loro lavoro e la sostenibilità in generale e poi semplicemente ceniamo insieme. Questo dà ai giorni successivi un clima completamente diverso rispetto a quello che c'è in un posto in cui banalmente non ci si è seduti insieme ad un tavolo a mangiare un piatto insieme e a bere qualcosa insieme.”
Oggi le fiere, come forma di comunicazione, stanno effettivamente subendo una forte crisi. L’inizio è stato individuato negli anni della pandemia, anche se l’origine è probabilmente da imputare alla diffusione del digitale e all’avvento dei nuovi mezzi d’informazione. Si tratta infatti di strumenti sì più efficaci per far incontrare domanda e offerta rispetto a 20 anni fa, ma che vanno a generare un’importante ripercussione sul numero dei visitatori agli eventi.
Dopo anni di importante partecipazione, con più di 12000 visitatori nel periodo pre lockdown, il comitato organizzativo di Trento ha iniziato a vagliare nuove strade per rinnovarsi, pur mantenendo valori e impegni, andando però oltre il concetto standard di fiera come luogo circoscritto nello spazio, iniziando a immaginare e a lavorare a eventi decentralizzati e diffusi.
DP: “Mettere tutto nello stesso posto in quel momento sicuramente è stata una cosa molto importante perché parliamo di 20 anni fa, il mondo, vent'anni fa, era diverso: le possibilità anche di informarsi erano diverse, la rete era diversa. Oggi una delle cose che stiamo cercando di capire è se ha ancora senso la fiera come strumento: probabilmente ci sono vetrine molto più efficaci, virtuali e quindi con degli aspetti più impoveriti però quantitativamente molto più efficaci
E quindi il ragionamento di questi ultimi anni e in particolare il ragionamento di quest’anno è: qual è il futuro? Un Fa La Cosa Giusta! Trento organizzato da qualcun altro, magari un consorzio di soggetti diversi che porta un nuovo entusiasmo, oppure qualcosa di completamente diverso? Alcune cose sono nate: la prima che viene in mente è Edera, cooperativa di consumo che coinvolge i propri soci e in cui si fa consumo critico attivo tutto l'anno invece che tre giorni all'anno, altre cose in giro per il Trentino si stanno sviluppando.
Inoltre, quest'anno Fa la Cosa Giusta! ha lanciato il progetto Satelliti: un programma di eventi che si svolgono in varie parti del Trentino con realtà diversa da nostra, che però condividono i nostri valori.
Questo sarebbe il sogno: il fatto che su tutto il territorio e per tutto l'anno ci possano essere proposte concrete, luoghi di incontro, proposte di ragionamento… sarebbe la cosa migliore. “
La crisi delle fiere non ferma le domande di un pubblico sempre più attento alle persone e all’ambiente: i progetti di trasformazione per rendere gli eventi più diffusi portano avanti l'obiettivo della manifestazione, quello di far conoscere e far incontrare le cosiddette buone pratiche alle persone.
Fa La Cosa Giusta!, nelle sue diverse edizioni, ha avuto un ruolo fondamentale nel far conoscere tematiche diverse legate al consumo critico, diventando un punto di riferimento per i visitatori sensibili al tema della sostenibilità e dando loro un luogo in cui poter dialogare e confrontarsi.
Come detto inizialmente, le brutte notizie ci arrivano anche senza cercarle, mentre scoprire esempi positivi richiede uno sforzo volontario. In questo senso, realtà come Fa La Cosa Giusta! sono un ottimo punto di partenza. E sia che si cerchino in un formato “analogico” come questi eventi, sia che lo si faccia in rete, incuriosirsi, informarsi e confrontarsi è sicuramente un modo di fare la cosa giusta!
Michele Simeone

Sono Michele Simeone, nato in provincia di Trento nel 1992. Laureato in Tecnologie Forestali e Ambientali all’Università di Padova, ho poi conseguito un master in Gestione e Conservazione dell’Ambiente e della Fauna presso l’università di Parma, assecondando la mia passione per la montagna e la natura. Dopo gli studi ho lavorato per 5 anni in un vivaio a Riva del Garda e ho ritrovato il mio interesse per la comunicazione durante la pandemia di Covid19, avvicinandomi al mondo dei podcast. Con duei amici ho creato Bestiacce, un podcast di divulgazione scientifica in chiave goliardica e per SanbaRadio di Trento ho preparato Terra Terra, un programma in 6 puntate sulla cura delle piante domestiche. Per Unimondo scrivo e registro Altro Modo, il mio primo podcast di giornalismo.