Una Giornata contro le mine

Stampa

Mappa della “violenza esplosiva” - Da Atlante in collaborazione con Anvcg

Il 4 aprile di ogni anno ricorre la Giornata internazionale per la Mine Action, istituita dalle Nazioni Unite con risoluzione A/RES/60/97 del 2005. Le persone disabili in contesti di guerra, come quelle diventate tali a causa di ogni genere di ordigno bellico, sono il focus delle celebrazioni di quest'anno, così come gli sforzi e le best practice della comunità internazionale per l'assistenza alle vittime e la loro inclusione nei processi decisionali.

Secondo l'ultima edizione del Landmine Monitor Report i civili vittime di ordigni bellici di qualsiasi tipo rappresentano l'85% del totale delle vittime, di queste quasi la metà sono bambini. Secondo lo United Nations Mine Action Service (UNMAS), in media, ogni ora una persona rimane vittima di mine e di ordigni bellici inesplosi. Nel 2022 Siria, Ucraina, Yemen e Myanmar sono stati i paesi dove si è verificato il maggior numero di incidenti ai danni dei civili, con oltre 500 vittime in un anno.

È facile immaginare come le persone disabili paghino il prezzo più alto nelle difficili condizioni di vita che impone la guerra: l'interruzione nell'erogazione dei servizi di assistenza sociosanitaria essenziali per la loro sopravvivenza, la distruzione di infrastrutture, la difficoltà a raggiungere e relazionarsi con il proprio network di persone di riferimento, ne sono sono alcuni esempi.

La Giornata di oggi assume un senso ancora più profondo nell'attuale contesto internazionale che vede il protrarsi della guerra in Ucraina e gli incessanti bombardamenti su Gaza dove, secondo l'UNRWA, ogni giorno 10 bambini perdono un arto.

La Mine Action racchiude molte attività, tra cui educazione al rischio e, appunto, assistenza alle vittime, che diventa cruciale per la promozione dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. In quest'ottica, sono di fondamentale importanza attività come la risposta alle emergenze mediche derivanti dagli incidenti con ordigni bellici, la riabilitazione e i servizi di supporto psicologico, l'inclusione economica e sociale, nonché la partecipazione dei sopravvissuti ai processi politici che li riguardano. Tutte azioni che diventano strategiche nell'ambito per la promozione della pace e della stabilità in uno scenario post bellico...

Segue su Anvcg.it

Ultime su questo tema

Medici, operatori umanitari e giornalisti: intervista a Elisabeth Di Luca in rotta su Gaza

07 Ottobre 2025
Lo scorso 30 settembre è partita la Conscience della Freedom Flotilla Coalition, con a bordo un centinaio tra medici, operatori umanitari, giornalisti ed equipaggio: nelle pro...

Una protesta diffusa e intensa

06 Ottobre 2025
Mai si era vista, in Italia e forse nel mondo, una mobilitazione così ampia, diffusa e intensa come quella a cui assistiamo e partecipiamo in questi giorni per Gaza, (Comune-Info)

In Sudan gli sforzi diplomatici sono insufficienti

05 Ottobre 2025
Non è solo l’assenza di cibo a provocare morte. Il Darfur, ad inizio giugno, è stato colpito da un’epidemia di colera. (Sara Cechetti)

Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro.

04 Ottobre 2025
Stay Human: la musica che diventa rete, memoria e futuro. Per non dimenticare Vittorio Arrigoni. (Laura Tussi)

La maggioranza dei Paesi del mondo ora sostiene il Trattato di proibizione delle armi nucleari TPNW

03 Ottobre 2025
Gli Stati firmatari del TPNW sfidano la dottrina della deterrenza, considerandola una minaccia per tutti i Paesi e un ostacolo al disarmo nucleare, un obiettivo che gli stessi Stati dotati di...

Video

TG3: Marcia della Pace Perugia-Assisi 2007