Ogm: ritorna Bovè e l'ogm-free di Austria e Grecia

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Austria e Grecia hanno avanzato la richiesta all'Unione europea di essere dichiarate "Zone libere da Organismi geneticamente modificati (Ogm)" in modo da proibire la coltivazione e l'importazione di semi geneticamente modificati. Secondo il dossier presentato dall'Austria i geni introdotti nelle piante di mais e colza oltre a combattere i parassiti potrebbero avere effetti imprevedibili sugli altri insetti e gli animali autoctoni delle Alpi. Nello studio viene considerato anche il forte impatto sull' ecosistema circostante dovuto alla crescita di resistenza da parte delle piante infestanti prossime alle coltivazioni transgeniche. Inoltre alcune piante transgeniche possono essere all'origine di una pericolosissima resistenza agli antibiotici che contengono per essere modificate. La decisione di Grecia e Austria potrebbe comunque creare nuovi elementi di tensione tra l' Unione europea e gli Stati uniti, che già in occasione della moratoria avevano denunciato l'Ue alla Wto, accusandola di infrangere le regole del "libero" commercio.

A Menville in Francia, non lontano da Tolosa, alcune centinaia di militanti anti-ogm hanno distrutto un campo coltivato a mais modificato geneticamente. A guidarli era l'ex leader della Confederazione contadina, Josè Bovè che ritorna in azone a un anno dalla sua scarcerazione per la distruzione di piante Ogm. I membri del collettivo "Falciatori di ogm", come si sono autodefiniti, sono partiti da Verdun-sur-Garonne, dove sabato si erano ritrovati per un convegno, e hanno raggiunto un campo della società Pioneer per compiere quello che hanno chiamato un atto di disobbedienza civile. "Il nostro scopo - ha spiegato la portavoce Christine Thelen - era quello di realizzare un atto forte, nonviolento, in pubblico e in pieno giorno, per ricordare i pericoli potenziali degli ogm e per chiedere la fine delle sperimentazioni. Noi crediamo che possa esistere un'agricoltura contadina e non soltanto un'industria agricola in mano alle multinazionali". Bovè ha annunciato per le prossime settimane la distruzione di altri campi di sperimentazione ogm. "Siamo pronti a subire le conseguenze dei nostri atti - ha dichiarato - a livello individuale e collettivo".

Da Greenpeace arriva la rivelazione che una varietà di papaya ogm è stata coltivata per almeno 12 mesi in un'azienda agricola tailandese, nella provincia di Khon Kaen, in violazione del bando agli ogm in vigore nel Paese asiatico. I semi della papaya transgenica sono stati venduti illegalmente dalla stazione di ricerca del Ministero dell'Agricoltura tailandese: test di laboratorio indipendenti hanno mostrato la natura transgenica del frutto di un albero di papaya appartenente ad un contadino che aveva comprato i semi dalla stazione di ricerca un anno fa. Dopo le richieste di Greenpeace di bloccare la vendita di questi semi e di distruggere i semi e i frutti di papaya nella in possesso della stazione di ricerca, il Ministero dell'Agricoltura non ha fatto nulla per impedire lo svilupparsi della contaminazione, minacciando invece un'azione legale nei confronti dell'organizzazione ambientalista.[AT]

Altre fonti: Altragricoltura, Green Planet, La nuova ecologia

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