Una chiacchierata con le balene, e con gli extraterrestri

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Foto: Unsplash.com

Creature capaci di migrazioni spettacolari, tra le più maestose e imponenti della terra, con una società articolata e complessa per lo più al femminile, capaci di comunicazioni sottili ancora avvolte da tanti misteri. Sono le balene, studiate dagli scienziati di tutto il mondo per le loro peculiarità inafferrabili e affascinanti, soprattutto per quanto riguarda le loro “conversazioni”, che alle nostre orecchie suonano come canti ma che sono frutto di grammatiche ancora sconosciute e da esplorare.

Su questi codici stanno lavorando i ricercatori del SETI Institute (Search for Extraerrestrial Intelligence)assieme ai colleghi dell’Università della California (Davis) e dell’Alaska Whale Foundation, che hanno recentemente avuto l’opportunità di intrattenere una “chiacchierata” con una megattera battezzata Twain, utilizzando una cassa subacquea e una “chiamata di contatto” registrata. A questo invito la megattera ha risposto per una 20ina di minuti.

Una dimostrazione di comunicazione interspecifica che, anche se probabilmente ci riporta a Star Trek e a quei messaggi alieni che potevano essere decodificati solo sott’acqua, possiamo ben immaginare quali rilevanti implicazioni possa avere per la ricerca scientifica non solo nelle profondità dell’oceano ma anche in quelle dello spazio siderale. I ricercatori infatti sono convinti che questi tentativi di comunicazione con le megattere possano essere un’intuizione di valore per aprire le porte alla scienza che studia la possibilità di entrare in contatto con la vita oltre la Terra e di individuare e interpretare eventuali segnali provenienti appunto dallo spazio.

Pensiamo che questo sia il primo scambio tra l’essere umano e la megattera nella “lingua” delle megattere” ha dichiarato Brenda McCowan, referente dello studio per la U.C. Davis. Così come gli astronauti simulano missioni su Marte o sulla Luna stando qui sulla Terra e prendendo come esempio l’Antartide, così il team di ricerca del SETI Institute sta studiando il sistema di comunicazione delle megattere per capire meglio segnali provenienti da una dimensione extraterrestre e collegati anche allo sviluppo delle tecnologie per l’AI (Intelligenza Artificiale). Le loro scoperte possono essere utilizzare per sviluppare filtri che siano applicabili a ogni segnale extraterrestre intercettato o ricevuto. 

A causa delle correnti limitazioni tecnologiche, un assunto importante della ricerca di un’intelligenza extraterrestre è che entità extraterrestri siano interessate a entrare in contatto con dei riceventi umani”, specifica Laurance Doyla, coautrice dello studio, ed è “un assunto importante, certamente confermato dal comportamento delle megattere”.

La risposta della megattera Twain a ogni riproduzione della chiamata, infatti, mette in luce un livello molto alto e sofisticato di interazione e comprensione. La megattera, al sentire la chiamata di contatto dall’amplificatore subacqueo, si è avvicinata e ha nuotato in cerchio intorno alla barca dei ricercatori, producendo una sequenza di suoni alternata a quelli registrati, proprio come se stesse intrattenendo una vera e propria conversazione come noi umani siamo abituati a concepirla.

Le megattere sono esseri estremamente intelligenti, con un sistema sociale complesso e capaci di creare degli strumenti – per esempio delle “reti di bollicine” per catturare i pesci – e sono in grado di comunicare in modo dettagliato sia utilizzando i “canti” sia le chiamate sociali”, ha spiegato nel comunicato stampa Fred Sharpe, anche lui partecipe dello studio per conto dell’Alaska Whale Foundation.

Sembra fantascienza, ma di fatto è scienza, una scienza che ci apre porte smisurate sull’Universo e grazie alle balene, già così importanti per l’intreccio di ecosistemi del nostro Pianeta, abbiamo l’opportunità di studiare i meccanismi della comunicazione intelligente tra specie non umane, ai quali il team di ricerca ha applicato i principi matematici della teoria dell’informazione per quantificare la complessità della comunicazione, come per esempio le regole che strutturano la l’invio e la ricezione di messaggi, così da creare dei filtri che possano contribuire a decodificare segnali extraterrestri e approfondire la ricerca di intelligenze esterne alla vita sulla Terra. 

Anna Molinari

Giornalista freelance e formatrice, laureata in Scienze filosofiche, collabora con diverse realtà sui temi della comunicazione ambientale. Gestisce il progetto indipendente www.ecoselvatica.it per la divulgazione filosofica in natura attraverso laboratori e approfondimenti. È istruttrice CSEN di Forest Bathing. Ha pubblicato i libri Ventodentro (2020) e Come perla in conchiglia (2024). Per la testata si occupa principalmente di tematiche legate a fauna selvatica, aree protette e tutela del territorio e delle comunità locali.

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