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Terra-Aria-Acqua, la biodiversità in città
Conservazione
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Foto: Unsplash.com
La primavera è per la natura il momento del risveglio. E anche per molti di noi ha il potere di ridestare i sensi, i desideri, la motivazione. Ma per il mondo agricolo in particolare ha un sapore speciale: la campagna si apre a una nuova stagione produttiva con fiducia e speranza. Mutuando questo spirito dalla natura il MUSE – Museo delle scienze di Trento prosegue per il secondo anno il progetto triennale Terra-Aria-Acqua, ispirato alla consapevolezza che il successo di ogni attività agricola, così come la stessa vita, dipende dalla gestione sostenibile di questi tre elementi.
Nato nel 2020, il progetto si articola in collaborazione con numerose realtà del territorio, tra cui le aziende del Biodistretto e del Comune di Trento, con lo scopo di monitorare e proteggere la biodiversità urbana ma anche di sostenere una gestione territoriale innovativa, fondata sul sostegno reciproco tra ambienti urbani e ambienti agricoli e votata al coinvolgimento di diverse tipologie di attori, dai produttori alle associazioni, dalle istituzioni ai cittadini.
La biodiversità non appartiene infatti solo a un immaginario scenario bucolico disegnato da parchi, foreste e grandi porzioni di territorio definite come aree protette, ma è anche una questione che ci riguarda molto da vicino nel nostro vissuto quotidiano e cittadino, dalle aree verdi alle popolate periferie. Limitati dalle restrizioni per il contenimento della pandemia, i ricercatori si sono dedicati nel corso del 2020 proprio alla caratterizzazione ambientale delle realtà coinvolte, coprendo una quindicina di zone afferenti ad aziende agricole e parchi urbani all’interno dei confini comunali. Una mappatura importante che ha evidenziato elementi naturalistici di pregio da tutelare e al contempo anche situazioni dove occorre alzare il livello di attenzione. Proprio a partire da questi studi è stato possibile impostare un calendario di azioni che prenderanno il via nelle prossime settimane, volte soprattutto al monitoraggio delle specie presenti. È così che si potranno aggiungere dati preziosi a quelli già posseduti sul paesaggio, in particolare dedicando attenzione all’avifauna nidificante nei vigneti e negli ambienti circostanti e agli anfibi, tra i vertebrati quelli a più alto rischio di estinzione su scala mondiale.
Le attività saranno accompagnate da eventi ed iniziative volte alla condivisione di buone pratiche: verrà progettata una nuova area agricola improntata alla sostenibilità nei terreni della Fondazione Crosina Sartori Cloch a sud della città; sarà potenziata l’interazione con altre realtà come Nutrire Trento (per la promozione di un consumo consapevole e la valorizzazione dei prodotti locali) e ALPTREES (per l’utilizzo e la gestione di specie alloctone di alberi in contesti urbani); proseguirà l’installazione nelle campagne di cassette nido per favorire la nidificazione della civetta comune (Athena noctua) e di altre specie insettivore come l’upupa, il torcicollo, il codirosso e il pigliamosche.
Il progetto ha tra gli obiettivi anche quello di coinvolgere i cittadini, chiamati a contribuire alla raccolta di dati naturalistici nelle aree verdi e negli ambienti agricoli periurbani attraverso azioni concrete che prevedono, oltre alla giusta dose di curiosità ed entusiasmo, l’utilizzo dell’app gratuita iNaturalist, utilizzata a livello internazionale nell’ambito della citizen science.
Quante volte ci capita di camminare in città per portare a spasso il cane, andare a lavoro o a fare compere, sgranchire semplicemente le gambe? Quante volte facciamo caso ai movimenti che vediamo intorno a noi, nei cespugli o nelle siepi, sugli alberi o sugli alvei dei fiumi? Bene, questo progetto è un’occasione speciale che, se da un lato ci permette di contribuire attivamente agli studi sulla biodiversità urbana, dall’altro ci ricorda che non sempre occorre evadere dagli ambienti cittadini per incontrare quella natura che insieme a noi condivide le sorti e il futuro.
Anna Molinari

Giornalista freelance e formatrice, laureata in Scienze filosofiche, collabora con diverse realtà sui temi della comunicazione ambientale. Gestisce il progetto indipendente www.ecoselvatica.it per la divulgazione filosofica in natura attraverso laboratori e approfondimenti. È istruttrice CSEN di Forest Bathing. Ha pubblicato i libri Ventodentro (2020) e Come perla in conchiglia (2024). Per la testata si occupa principalmente di tematiche legate a fauna selvatica, aree protette e tutela del territorio e delle comunità locali.