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Sviluppo
La scheda
Per molti anni si è preteso di condurre i paesi del Sud del mondo sulla via dello "sviluppo" mediante il puro criterio economico, nella convinzione che una maggiore industrializzazione fosse di per sé condizione di benessere. Oggi è evidente come il concetto di sviluppo non possa prescindere da altri parametri: valorizzazione del genius loci, istruzione, miglioramento del sistema sanitario, garanzie politiche e giuridiche, rafforzamento istituzionale, riduzione della mortalità infantile, riconoscimento delle libertà individuali, raggiungimento degli obiettivi del millennio. L'industrializzazione sic et simpliciter può risultare addirittura dannosa o funzionale alla salvaguardia di interessi elitari se esportata in un contesto di diritti umani negati. Occorre pertanto invertire il paradigma sviluppo-crescita economica: quest'ultima non sia il fine, bensì uno dei mezzi indispensabili (assieme alla salvaguardia ambientale e all'equità sociale) per il progresso globale.
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Pepe Mujica ha cambiato immaginari e grammatica politica
Il suo Uruguay non è diventato socialista, e forse non ha mai voluto lo diventasse, ha certo però cambiato immaginari e grammatica politica. (Andrea Cegna)
Sostenibilità vs produttività?
C’è una relazione positiva tra sostenibilità e produttività. (Alessandro Graziadei)
È di nuovo guerra. Il punto
La guerra porta guerra e ovunque, tutto appare difficile da gestire. (Raffaele Crocco)
I confini disumani dell’Europa
Presentato ieri il report di SOS Humanity che rivela la complicità europea nella violazione dei diritti umani delle persone migranti. (Maddalena D’Aquilio).
L’acqua come arma nella guerra in Siria
Articolo realizzato dal gruppo studentesco nell’ambito del progetto ‘Cercare la pace in un mondo in conflitto’ svolto al liceo G.Pascoli di Firenze.
La guerra del futuro è già cominciata. Il punto
Il Risiko planetario si sposta e trova vecchi protagonisti questa settimana. (Raffaele Crocco)
Esiste una ‘causa palestinese’ per i Paesi Arabi?
Proclami a parte la Palestina è sostanzialmente sola. L'intervista che spiega la posizione di Libano, Giordania, Arabia Saudita, Egitto e Iran. (Di Red.Es.)
Dossier/ Le catene della guerra in Italia. I fornitori nelle isole (8)
Dopo aver percorso le industrie di armi e i loro fornitori dual use dal Nord al Sud Italia, passiamo ora alla Sicilia e Sardegna. (Linda Maggiori)
“Un attacco alle idee”: la libreria di Gerusalemme Est nel mirino della polizia israeliana
All’Educational Bookshop scaffali stipati di volumi raccontano cento anni di storia, lotta e cultura palestinese. (Giacomo Cioni)
Non dobbiamo essere sobri. Buona Liberazione!
Questa volta, condivido pubblicamente il pensiero di molti: no, non dobbiamo essere sobri. Non ne abbiamo motivo. (Raffaele Crocco)






