www.unimondo.org/Guide/Economia/Consumo-critico/Rifiutare-per-ridurre-184309
Rifiutare per ridurre
Consumo critico
Stampa
Io vengo da giù e adoro i pacchi da giù. Li ricevo regolarmente, perché per papà è un hobby preparare il pacco, lo cura come fosse il più prezioso gioiello da custodire durante un viaggio avventuroso. Più volte mi sono chiesta se il pacco da giù fosse “ecologico”, ovviamente la risposta è no, perché i camion su cui viaggia il mio pacco da giù sono alimentati a Diesel e il Diesel non è ecologico, tutt’altro. “In ogni caso il camion viaggerebbe anche senza la mia spedizione e poi pure i GAS e i siciliani che vendono in negozio usano i camion per la spedizione”, ecco cosa penso per sentirmi meno colpevole, il senso di colpa condiviso pesa meno.
Nel pacco da giù arrivano le primizie, solo prodotti provenienti dalla nostra terra che papà coltiva, sempre per hobby, e prelibatezze d’origine super controllata personalmente da papà. Il mio pacco da giù è genuino, se non fosse per quei litri di gasolio bruciati e per lo spago bianco che stringe insieme le cassette di legno rigorosamente ricoperte di cartone e un solo strato di pellicola nera avvolge tutto, procedura obbligatoria e imposta dalla ditta di trasporto. Ecco nel pacco da giù a febbraio non sono mai arrivate le fave. Quest’anno a febbraio le fave le ho invece viste sabato 23 a Bolzano in piazza delle Erbe e lunedì 25 sul mio telefonino, quelle nella foto inviata dalla mia amica Vanessa mentre faceva la spesa al supermercato. Perché? Perché le prime fave si stanno raccogliendo adesso, quelle vendute sono state coltivate in serra e confezionate per la grande distribuzione. Mio nonno, un vero contadino e non per hobby, seminava le fave tra ottobre e novembre, per raccoglierle tra aprile e giugno, anche a marzo in caso di inverni non troppo rigidi.
Non ricordo piatti tipici trentini con le fave, nessuno tra i miei conoscenti aveva mai mangiato le fave prima che io li invitassi a cena per un fumante macco di fave o a pranzo per una succulenta pasta alle fave. Ci sarà una domanda sufficiente che permetta a quelle fave di raggiungere la tavola dei trentini per essere tutte consumate? Forse no, se solo ognuno di noi cominciasse a fare delle scelte consapevoli per dare dei segnali al mercato: mi rifiuto di comprare le fave a febbraio e confezionate! Ognuno di noi può scegliere un’azione, va bene anche solamente una, perché l’importante è agire, adesso. Certo le azioni possono anche non essere perfette, sappiamo tutti che non salveremo il mondo, ma almeno avremo fatto il possibile per stare meglio adesso e anche dopo. Io per esempio questo inverno ho detto no a melanzane, pomodori, peperoni ma non posso dire no a zucchine, perché la mia piccola ne va ghiotta e mi salvano da cene spesso all’ultimo minuto.
Ti è capitato di comprare qualcosa e sorprendenti per la dimensione dell’imballaggio sproporzionata rispetto alla dimensione del prodotto acquistato? La prossima volta non la comprare. Quante volte hai acquistato qualcosa e scartato una quantità enorme di plastica, cartone, polistirolo e altro, per poi ritrovarti con un solo pugno di quella cosa che effettivamente volevi comprare? La prossima volta non la comprare. Prendi coscienza di questi sprechi e Ricordatene la prossima volta che andrai a fare la spesa. Per prevenire il problema dei Rifiuti è necessario Ridurre a monte lo spreco, quindi Rifiutare di comprare tutto e sempre.
Sappiamo tutti che non salveremo il mondo, ma avremo fatto il possibile per stare meglio.
Irene Manzone marketing manager & Business writing specialist