La doppia domanda

Stampa

Foto: Unsplash.com

Dove abito io (Emilia Romagna, ndr), in questo momento (18 ottobre) piove a dirotto, e ieri sera, nella nebbia e nella pioggia, ho avuto paura di percorrere in auto la stradina che mi porta dal medico dove avevo un appuntamento per mio figlio, perché la strada è già mezza franata, e le frane sono la maledizione della montagna, e le bombe d’acqua non aiutano. Le alluvioni sono sempre più frequenti nella pianura sottostante.

Colpa del capitalismo certamente e del suo estrattivismo infinito, non c’è dubbio su questo, una volta che riusciamo a collegare i nessi. Ma è comunque importante sottolineare che il capitalismo solo perturba i sistemi del bios. È dai processi interni ai sistemi del bios però che nasce la contro-perturbazione che ci aspetta (l’innalzamento della temperatura media, l’accrescersi della frequenza e dell’intensità degli eventi estremi, questa pioggia che non finisce mai, e le alluvioni in pianura e via dicendo), e sarà a sua volta il capitalismo ad esserne a sua volta perturbato. E così via in un ciclo continuo destinato a peggiorare le condizioni di vita e ambientali.

Capitalismo, una vecchia parola che in ultima analisi significa, nell’ambito della cooperazione sociale, il dominio della misura delle cose del capitale su quelle confacenti alla riproduzione sociale, alla vita. Dire che viviamo e operiamo dentro il capitalismo (con tutte le sue specificità contemporanee) significa dire che i nostri corpi sono quotidianamente coinvolti, spesso per necessità, e a dispetto delle nostre migliori intenzioni e valori, dentro un processo collettivo di azione che produce, riproduce e porta avanti un mondo lungo un sentiero che porta all’abisso.

Siamo dentro una specifica praxis sociale, cioè un nesso tra una pratica teleologica che ha per scopo l’accumulazione, e le forme di relazionalità, potere e dominio corrispondenti. E dato il senso di impotenza generalizzato, sarà il capitalismo, con in mezzo le nostre vite vissute, a dovere assimilare e ad adattarsi (per dirla alla Piaget) a questa continua contro-perturbazione proveniente dal bios. Se si riflette su ciò, non ci vuole molto a capire che da questo punto di vista le prospettive sono grame. Non c’è né geo-ingegneria miracolosa alla Ellon Musk, né transizione ecologica che, dentro il capitalismopossa offrire speranza...

Segue su Comune-info.net

Ultime su questo tema

Siamo "finiti"!

24 Luglio 2025
Oggi è l'Earth Overshoot Day 2025: sono esaurite le risorse rigenerabili del pianeta.

La plastica è per sempre...

11 Giugno 2025
La plastica è per sempre, perché non viene riciclata. (Alessandro Graziadei)

I clima-demotivati

21 Maggio 2025
Quanto ci impegniamo per mitigare il cambiamento climatico? (Alessandro Graziadei)

Quanto inquina il Natale?

24 Dicembre 2024
Il Natale è una delle feste più amate nel mondo Occidentale, ma è, dal punto di vista ambientale, la più impattante. (Alice Pistolesi)

Transizione energetica ed economia circolare, nel mondo servono 100 milioni di lavoratori “nuovi”

04 Ottobre 2024
Veicoli elettrici, pratiche sostenibili, efficientamento: dall’indagine “The Green Job” emerge la necessità di formare nuove competenze e professionalità. E sui Raee c’è ancora molto da fare, stand...

Video

Fa' la cosa giusta!