Italia: p. Zanotelli contro la nuova legge "mobilitiamoci per l'acqua pubblica"

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"Maledetti voi!". Non usa mezzi termini padre Alex Zanotelli nel suo appello sul sito di Nigrizia per denunciare "coloro che il 19 novembre scorso hanno votato in Parlamento per la privatizzazione dell'acqua". Si tratta del voro sul 'decreto Ronchi' (Decreto legge 135/09) il cui art.15 sancisce la privatizzazione dell’acqua potabile in Italia: decreto che giovedì scorso è stato approvato in via definitiva alla Camera dei Deputati con voto di fiducia richiesto dal Governo. "Maledetti coloro che hanno votato per la mercificazione dell'acqua. Noi continueremo a gridare che l'acqua è vita, l'acqua è sacra, l'acqua è un diritto fondamentale umano" - scrive il missionario.

Per padre Zanotelli - che nei giorni precedenti il voto alla Camera con una lettera al Corriere del Sera aveva cercato di sensibilizzare la società civile e il mondo politico - si tratta della "più clamorosa sconfitta della politica". "È la stravittoria dei potentati economico-finanziari e delle lobby internazionali. È la vittoria della politica delle privatizzazioni, degli affari, del business". "Quella della privatizzazione dell'acqua - continua il missionario - è una scelta che sarà pagata a caro prezzo dalle classi deboli di questo paese (bollette del 30-40% in più, come minimo), ma soprattutto dagli impoveriti del mondo. Se oggi 50 milioni all'anno muoiono per fame e malattie connesse, domani 100 milioni moriranno di sete. Dei tre miliardi che vivono oggi con meno di due dollari al giorno, chi potrà pagarsi l'acqua?"

Padre Zanotelli rivolge quindi un "appello" ai cittadini, a ogni uomo e donna di buona volontà nel quale chiede "ai cittadini: di protestare contro il decreto Ronchi, inviando e-mail ai propri parlamentari; di creare gruppi in difesa dell'acqua a livello localmente e regionale; di costituirsi in cooperative per la gestione della propria acqua". E alle Regioni di "impugnare la costituzionalità della nuova legge, come ha fatto la Regione Puglia, e di varare leggi regionali sulla gestione pubblica dell'acqua.

Rivolgendosi quindi ai Comuni chiede di "indire consigli comunali monotematici in difesa dell'acqua; di dichiarare l'acqua bene comune, privo di rilevanza economica; di fare la scelta dell'Azienda pubblica speciale (la nuova legge non impedisce che i comuni scelgano la via del totalmente pubblico, dell'azienda speciale, delle cosiddette municipalizzate)". Agli "Ambiti territoriali ottimali" (Ato) di "trasformarsi in aziende speciali, gestite con la partecipazione dei cittadini (oggi i 64 Ato sono affidati a spa a totale capitale pubblico)". E ai sindacati "di pronunciarsi sulla privatizzazione dell'acqua; di mobilitarsi e mobilitare i cittadini contro la mercificazione dell'acqua".

Il missionario indirizza il suo appello anche ai vescovi italiani ai quali chiede di "proclamare l'acqua un diritto fondamentale umano, sulla scia della recente enciclica di Benedetto XVI, Caritas in veritate, la quale si augura che «maturi una coscienza solidale che consideri l'alimentazione e l'accesso all'acqua come diritti universali di tutti gli esseri umani, senza distinzioni né discriminazioni» (27); di protestare come Conferenza episcopale Italiana contro il decreto Ronchi". E invita le comunità cristiane di informare i fedeli sulla questione acqua e di organizzarsi in difesa dell'acqua.

Infine p. Zanotelli chiede ai partiti politici "di esprimere a chiare lettere la propria posizione sulla gestione dell'acqua; di farsi promotori di una discussione parlamentare sulla legge d'iniziativa popolare contro la privatizzazione dell'acqua, firmata da oltre 400mila cittadini. "L'acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso di appropriarsene per trarne illecito profitto" - conclude il missionario. "Pertanto chiediamo che rimanga gestita esclusivamente dai comuni organizzati in società pubbliche, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione al costo più basso possibile".

Dopo il voto alla Camera il 'Forum italiano dei movimenti per l’acqua' - che da tempo si era mobilitato per contrastare il provvedimento legislativo - ha annunciato le prossime azione per la ripubblicizzazione del servizio idrico e ha ricordato al mondo politico che lo scorso anno oltre 400mila cittadini hanno sottoscritto una Legge d’iniziativa popolare per l’acqua pubblica che riconosce il diritto all’acqua ma che la proposta giace da due anni nei cassetti delle Commissioni parlamentari. Nei giorni scorsi il Forum aveva consegnato al Presidente della Camera le 45mila firme a sostegno dell’appello che chiedeva il ritiro delle norme che privatizzano l’acqua.

Alcune Regioni hanno già in cantiere un ricorso alla Corte Costituzionale e il presidente della Conferenza delle Regioni, Vasco Errani, ha detto senza mezzi termini che nel decreto ci sono "forzature" rispetto alle competenze regionali che calpestano "la leale collaborazione istituzionale". [GB]

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