Smog: giornata senz'auto, mancano le grandi città

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In occasione della giornata europea senz'auto del 22 settembre, l'Associazione dei Comuni italiani aveva indetto una giornata di blocco simultaneo del traffico per la prima volta in un giorno feriale come clamorosa protesta contro il governo per avere risorse antismog. Ma con l'avvicinarsi dell'appuntamento le intenzioni bellicose si sono generalmente moderate per timore di aver difficoltà a gestire il provvedimento,mentre alcune grandi città tardavano a far sapere le loro intenzioni. L'iniziativa parte dalla Commissione Ue, in partnership con Eurocities, nell'ambito della 'Settimana Europea della Mobilita' alla quale hanno già detto sì 937 città del Vecchio Continente, per promuovere sistemi di trasporto rispettosi dell'ambiente.

Ma in Italia a balzare subito agli occhi è l'assenza delle grandi città, anche di quelle che spesso hanno dovuto intervenire per tamponare l'emergenza smog, Milano in testa tra le città assenti. Roma, per esempio, ha affermato di aver anticipato la chiusura al traffico privato alla notte bianca di sabato scorso e domenica prossima verranno pedonalizzate poche vie del centro. Un'ora a Torino solo nel cuore del centro. Tre ore di blocco nel centro allargato di Bologna e Firenze. Blocco pomeridiano a Genova e al mattino a Mestre. Più impegnate Ancona Brescia Siena e altre del Nord Est. Ma anche tra quelli che si muovono, a eccezione di città come Parma e Ferrara, il programma dei sindaci più impavidi resta per lo più poche ore di chiusura nel giorno infrasettimanale stabilito o, altrimenti, lo slittamento dell'iniziativa alla domenica.

Insomma tra mezzucci e trucchetti la settimana europea per la mobilità sostenibile che in Italia doveva diventare una grande protesta sarà invece un patchwork di iniziative inefficaci e poco incisive. "Un'occasione sprecata e una sconfitta per i primi cittadini che si sono dimostrati tutt'altro che cuor di leoni", sostiene Francesco Ferrante, direttore generale di Legambiente, che aggiunge: "Aspettavamo di trovarci di fronte a dei sindaci di lotta e di governo. Di lotta per aver programmato uno sciopero di grande impatto contro le misure inefficaci messe in campo dall'esecutivo; di governo perché dopo un'iniziativa del genere sicuramente i primi cittadini non avrebbero potuto proporre una ripartenza come quella degli altri anni: targhe alterne e blocchi per tamponare l'emergenza smog. In tema di mobilità dunque, di sindaci di lotta neanche l'ombra. Quanto ai sindaci di governo…chissà".

Le iniziative di Legambiente verranno comunque organizzate in moltissime città italiane. "Il problema smog e traffico sta diventando lo spauracchio delle amministrazioni locali ma, ad oggi, l'unico intervento individuato da sindaci e ministri è quello della rottamazione che ormai suona come un disco rotto. Non viene messa in campo nessuna seria strategia per contrastare la congestione quotidiana e l'alto tasso di smog e rumore da traffico. Il governo deve trattare la questione come un'emergenza nazionale" ha dichiarato Roberto Della Seta, presidente dell'associazione ambientalista. Anche per questo il 22 settembre Legambiente scenderà in strada per partecipare alla giornata senz'auto, come spiega Della Seta "tra la consapevolezza ormai diffusa dell'emergenza smog e le risposte messe in campo c'è una distanza abissale. Serve però un duplice, forte impegno politico: quello del governo, che deve stanziare soldi e programmare politiche nazionali sostenibili; quello dei sindaci, che devono mostrare maggiore coraggio nel contrastare traffico e smog".

Ma dal 3 al 7 di ottobre torna la settimana internazionale "Andiamo a scuola a piedi", la manifestazione che coinvolge da diversi anni i ragazzini delle scuole materne, elementari e medie. Fortissima l'adesione nel mondo anglosassone, innanzitutto in Canada e Gran Bretagna. In Italia vari comuni coinvolti nella giornata del 6 ottobre che ha tra i suoi obiettivi quello di avviare i più piccoli all'educazione a forme di mobilità sostenibili e rispettose dell'ambiente fin dall'età scolastica, sia nell'ottica dei progetti di educazione stradale normativamente previsti, sia ai fini della promozione di un sistema di vita più salutare, che stimoli i giovani al movimento e a forme di attività non sedentarie. Da segnalare un'iniziativa incrociata delle Province di Milano e di Torino e da segnalare i 70 comuni che aderiscono nel Milanese. [AT]

Altre fonti: Eco dalle città, Anci

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