No ai 30 inceneritori, prima differenziare

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Uno studio realizzato dall'Istituto per l'Ambiente di Confindustria e Corepla (Consorzio per il recupero e il riciclo della plastica) ritiene necessari per il nostro paese da 24 a 38 nuovi inceneritori, da realizzare soprattutto al centro sud. Ad oggi in Italia oltre il 76% dei rifiuti urbani finisce in discarica e il nostro paese non eccelle sicuramente per le statistiche di raccolta differenziata. "Il ricorso all'incenerimento potrebbe, anzi dovrebbe, convivere con il sistema di raccolta differenziata, in realtà in situazioni dove questa è ancora ferma al palo, la proposta di ricorso all'incenerimento può far correre il rischio che si pensi a quello come all'unica forma di smaltimento dei rifiuti" commenta Ferrante di Legambiente. In accordo con questa conclusione sono le 30 associazioni trentine che, capitanate da Legambiente, promuovono in un momento di "emergenza rifiuti" un piano programmatico alternativo alla politica provinciale sui rifiuti. Il 99% degli impianti di termodemolizione era stato costruito anteriormente al 1984, i 2/3 dei quali addirittura prima del 1975. Per quanto riguarda l'adozione di strumenti volti alla diminuzione dei macroinquinanti emessi al camino (polveri, anidride solforosa, ossidi d'azoto, acido cloridrico e metalli pesanti) il 57,4% possedeva solamente una sezione di lavaggio dei fumi.
Pubblicato il: 30.03.2002
" Fonte: » Altroadige.it, UNHCR, Rovepace.org, Greenpeace, Legambiente;

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