Clima: nuove misure per l'aria malata

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Il 2 luglio si vota al Parlamento Europeo una legge che consentira' la creazione di un sistema di scambio di quote di emissioni di gas ad effetto serra (quelli che provocano il surriscaldamento del pianeta) tra le imprese dei Paesi dell'Ue, confermando l'impegno europeo nel rispetto del Protocollo di Kyoto. Il nuovo sistema di commercio transnazionale delle emissioni, in vigore dal 2005, permetterà ad un'impresa che giudica troppo costoso modernizzare i propri impianti di comprare il permesso ad emissioni aggiuntive da un'altra impresa che ha fatto investimenti in nuove tecnologie "pulite" ed e' quindi in grado di vendere le proprie quote.

Di fronte ai progressivi allarmi legati al surriscaldamento globale, l'associazione catanese Co.p.e.(Cooperazione Paesi Emergenti) ha lanciato la campagna "Cambiamo noi per non cambiare il clima" nell'ambito del Capacity Building Project per l'Educazione allo Sviluppo 2001-2003. L'iniziativa di Co.p.e. si propone di mobilitare la scuola, i cittadini e le istituzioni locali a favore di cambiamenti "dal basso" nell'uso delle risorse e dell'energia, a partire dall'adozione di misure concrete come: abbassare la temperatura dello scaldabagno a 50°C, attivare le impostazioni di risparmio energetico per lo schermo del pc, sostituire le lampadine ad incandescenza con quelle fluorescenti a risparmio energetico ed acquistare merci prodotte vicino a dove si vive.

Sul tema della crisi energetica, in questi giorni gli ambientalisti italiani hanno reagito in modo compatto opponendosi alle insistenze governative sulla necessità di nuove centrali elettriche, dopo i recenti black out che hanno
interessato alcune zone dell'Italia. Wwf Italia sostiene che non si tratta di deficit energetico, ma di incapacità di gestione dell'energia disponibile. Basti pensare che il "Paese del Sole" è tra gli ultimi in Europa nel campo dell'energia solare, pulita e rinnovabile.

Fonti: Ansa, Co.p.e, La Nuova Ecologia, Wwf Italia;

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