Ambiente: Friends of the Earth denuncia i danni della Exxon

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Dalla fondazione della Standard Oil Trust nel 1882, la Exxon-Mobil ha prodotto in 120 anni di attività 20,3 miliardi di tonnellate di emissioni di anidride carbonica, pari a tre volte le attuali emissioni annuali globali e a tredici volte le emissioni annuali dei soli Stati Uniti. Lo denuncia un recente rapporto di Friends of the Earth International (FoEI) dal titolo "Exxon's Climate Footprint" (L'impronta della Exxon sul clima).

Basandosi sui dati pubblicati nei rapporti annuali della multinazionale del petrolio e su altre fonti, una commissione di esperti indipendenti in Usa e Nuova Zelanda ha svolto due studi che dimostrano come la Exxon e la sue genitrici hanno emesso tra il 4,7 e il 5,3 per cento di tutte le emissioni di anidride carbonica prodotte dall'uomo sull'intero pianeta. Lo studio mostra inoltre l'impatto delle emissioni della Exxon sulle temperature del globo e sull'innalzamento del livello del mare.

 

Da Friends of the Earth International:
- Rapporto Exxon's Climate Footprint (in .pdf)
- Rapporto Evolution of climate change science, ExxonMobil and its emissions (in .pdf)

"Queste sono le migliori stime mai prodotte sul contributo della Exxon-Mobil ai cambiamenti climatici" - ha sottolineato Peter Roderick, direttore del programma per la giustizia climatica di FoEI. "Dimostrano che le emissioni della compagnia sono aumentate considerevolmente negli ultimi anni, come confermano gli studi sul clima. È una lettura essenziale per le presenti e future vittime dei cambiamenti climatici che volessero chiedere un risarcimento dall'impresa". Nonostante nel 1996 gli scienziati dell'Onu avessero avvertito che l'inquinamento cominciava ad avere effetti riscontrabili sul clima del pianeta "abbiamo avuto sette anni sui dieci peggiori quanto alle emissioni della Exxon Mobil" - ricorda Roderick.

La società petrolifera, attiva in diversi paesi con vari nomi come Esso, Mobil, Imperial Oil, Tonen General ed Exxo, ha fermamente negato ogni accusa presente nel rapporto. In un'intervista all'agenzia di stampa IPS news, la portavoce della multinazionale ha dichiarato che "sembra che Friends of the Earth suggerisca che è illegale essere nel commercio della fornitura di energia per i bisogni del pianeta". Ha voluto ricordare inoltre che "l'impresa ha cominciato a conservare l'energia in raffinerie e impianti chimici, con un'efficienza del 37 per cento in più rispetto a 25 anni fa, il che significa una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di oltre 200 milioni di tonnellate".

Replicando alla portavoce della Exxon, Tony Juniper, vicepresidente di Friends of the Earth International, ha dichiarato all'IPS che "la Exxon Mobil sta sicuramente contribuendo molto ai cambiamenti climatici, ma lo fa finanziando le lobby che premono sull'amministrazione Bush per non farle firmare il Protocollo di Kyoto, che limita le emissioni".

Recentemente alla Exxon Mobil è stato imposto il pagamento di circa 7 miliardi di dollari ai 32.000 residenti nella zona dell'Alaska colpita dal rovesciamento di 37.000 tonnellate della petroliera Valdez (di proprietà della Exxon-Mobil) nel 1989. La Exxon Mobil ha annunciato che ricorrerà in appello contro il provvedimento. [GB]

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