6 settembre: Giornata mondiale contro l'incenerimento dei rifiuti

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Oggi è la Giornata mondiale contro l'incenerimento lanciata da Gaia - Global Alliance for Incinerator Alternatives - sostenuta in Italia da Greenpeace, Rete nazionale rifiuti zero e a cui aderisce anche il Wwf promuovendo momenti di informazione e protesta che animeranno le piazze italiane tra il 6 e il 10 settembre. Una giornata per ribadire il no secco a tutte le forme di combustione dei rifiuti e il rilancio di quelle strategie da tempo indicate come la soluzione alternativa al problema della gestione dei rifiuti. "Gli inceneritori sono impianti costosi che non starebbero sul mercato se non ricevessero i contributi statali attraverso il sistema dei certificati verdi e cip6. Incenerire conviene ai gestori degli impianti solo perché possono vendere l'energia da loro prodotta come energia "a tariffe incentivate", facendosi pagare dal gestore nazionale fino a 3 volte il prezzo di mercato dell'energia" - scrive Greenpeace.

Eppure gestire i rifiuti senza ricorrere all'incenerimento è possibile: lo dimostrano città e regioni in Canada, Stati Uniti, Australia e Nuova Zelanda che, in un arco di tempo relativamente breve hanno ottenuto riduzioni molto significative di smaltimento in discarica, senza ricorrere a impianti di incenerimento.

Lo dimostrano anche diverse realtà italiane che hanno raggiunto risultati significativi grazie all'introduzione della raccolta "porta a porta". L'obiettivo è naturalmente quello di portare a smaltimento la minor quantità possibile di scarti, ma comunque sia una parte dovrà comunque essere destinata alla discarica - Greenreport. "Il motivo fondamentale dell'avversione a qualsiasi trattamento che preveda una fase di combustione è il fatto che le emissioni di questi impianti siano fortemente dannosi per l'ambiente e per la salute, in particolare per il contributo dato dagli inceneritori alla formazione di nanoparticelle sarebbero assai lesive per l'organismo umano".

Greenpeace ritiene necessaria una politica di gestione che persegua obiettivi progressivi di prevenzione della produzione dei rifiuti, raccolta differenziata, riciclo e riutilizzo. Non è un caso che la Comunità Europea preveda una linea di intervento sulla gestione dei rifiuti che in ordine di priorità si riassume in: prevenzione, riutilizzo, riciclo e recupero. "I rifiuti sono una risorsa potenziale che deve essere riportata nel sistema economico. Riciclare e compostare i rifiuti è un approccio più sostenibile rispetto a quello dello smaltimento, può ridurre i costi di gestione e creare posti di lavoro. I programmi di riciclaggio andati a buon fine in città del Canada, dell'Australia e del Belgio hanno portato a riduzioni dei rifiuti urbani fino al 70%" - segnala Greenpeace. "Fino a quando l'incenerimento sarà considerato come una soluzione alla crisi dei rifiuti, l'industria non sarà spinta verso la progettazione e la produzione di beni di consumo che non contengano sostanze chimiche tossiche. I rifiuti potrebbero essere riutilizzati, riciclati e compostati in condizioni di sicurezza garantendo in tal modo una soluzione sostenibile ad un problema globale, in linea con una visione progressiva di una società che produca zero rifiuti".

"Il dibattito imprescindibile, rimane comunque su quale debba essere la destinazione finale della parte residua che rimane dopo aver messo in pratica tutte le fasi che a partire dalla riduzione, passano dalla raccolta differenziata e dal riciclaggio, che sarà minima solo se tutti questi passaggi verranno fatti in maniere efficiente. Ovvero, discarica o incenerimento con recupero energetico" - segnala Greenreport secondo il quale "sui rifiuti la pietra filosofale non esiste ancora". [GB]

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