Alcune cose da sapere sulla bomba nucleare oggi

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Foto: Unsplash.com

Gli Stati Uniti attaccano l’Iran subito dopo Israele con l'accusa di voler costruire la bomba nucleare, e nel frattempo continua a massacrare Gaza. La Russia fa lo stesso con l’Ucraina e la Francia ipotizza di creare un ombrello nucleare europeo. Con la scusa della deterrenza crescono escalation e morti. Facciamo il punto su alcune cose da sapere sulla bomba nucleare, anche in occasione dell’uscita del libro postumo di Pietro Greco “L’atomica e le responsabilità della scienza” (L’asino d’oro, 2025).

Trump alla fine ha deciso di unirsi ai bombardamenti israeliani contro l’Iran per smantellarne con la forza l’ipotetico programma nucleare. Le minacce della Russia più o meno implicite di usare la bomba nucleare con l’Ucraina sono sempre presenti, e la Corea del Nord fa lo stesso con la Corea del Sud. Questi dati sono oggetto anche delle preoccupazioni del Ban Monitor, che scrive che dal 2017 (entrata in vigore del Trattato di proibizione dell’arma nucleare) le testate nucleari totali sono un po’ diminuite, ma sono aumentate quelle pronte all’uso.

Ricordiamo che al Trattato di proibizione (che vieta il possesso di armi nucleari) non partecipano tutti i possessori della bomba (Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia, Cina, Israele, India, Pakistan e Corea del Nord, dichiarati o meno) né i paesi membri di alleanze militari che usano l’ombrello nucleare come deterrenza. Quindi anche l’Italia in quanto membro NATO. Nel 2024, Indonesia, São Tomé e Príncipe, Sierra Leone e Isole Salomone hanno ratificato il trattato, raggiungendo così la metà dei paesi idonei. Israele non ha aderito nemmeno al Trattato di non proliferazione insieme a Pakistan, Corea del Nord e Sud Sudan. L’Iran è firmatario di quest’ultimo che, ricordiamo, chiede lo smantellamento ai possessori della bomba e agli altri di non dotarsene.

Qui l’elenco di altri trattati anche sull’uso delle armi nucleari, come lo START e ora il New START che mette d’accordo Stati Uniti e Russia sulla reciproca limitazione della bomba.

Ci sembra importante sapere che, sempre secondo il Ban Monitor, il 70% dei membri ONU è favorevole al Trattato di proibizione e l’80% dei cittadini dei 188 paesi che non hanno l'arma (cioè quasi tutti) è rappresentato da governi che sostengono il Trattato. Il comportamento dei pochi possessori della bomba, evidentemente, cozza non poco con la volontà di gran parte della comunità internazionale, che conosce bene quali sono le terribili conseguenze dell’uso di un ordigno nucleare e quindi preferirebbe non usarlo. L’obiezione, come noto, è la necessità di avere la tanto inflazionata deterrenza. Non è questo l’articolo per discuterne, ci sia solo consentito di levare leciti dubbi sulla sua effettiva utilità, se non proprio di prendere atto della sua ormai evidente irricevibilità.

Bombardamenti israeliani

Israele, come già detto, ha l’arma nucleare anche se non lo dichiara esplicitamente. Unica nel suo genere. Lo ricorda Lara Jakes sul New York Times. Il suo programma è segreto e, secondo alcuni esperti, anche in espansione. «Secondo il Center for Arms Control and Nonproliferation e la Nuclear Threat Initiative, si ritiene ampiamente che Israele possieda almeno 90 testate nucleari e abbastanza materiale fissile da poterne produrre fino a diverse centinaia in più».

Israele, ricorda l’autrice, non è tra i paesi protetti dall’ombrello nucleare americano, il che aggiunge certezza nell’effettivo possesso della bomba, che iniziò a sviluppare probabilmente dal 1958 nella città di Dimona. Risulta quindi a maggior ragione incoerente il comportamento dello stato israeliano nel bombardare l’Iran con l’accusa di volersi costruire ordigni nucleari...

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