Wwf-Allianz: ecosistemi vicini al limite critico climatico in varie zone del mondo

Stampa

In diverse zone del mondo gli ecosistemi sono vicini al raggiungimento di soglie climatiche limite - detti anche punti critici - che potrebbero provocare cambiamenti ambientali, sociali ed economici devastanti. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto del WWF e Allianz lanciato ieri in tutto il mondo.

Il rapporto, che prende in esame i principali punti critici nel sistema climatico della terra e conseguenze per il settore assicurativo, sostiene che i cambiamenti dovuti al riscaldamento globale sono propensi ad essere improvvisi ed imprevedibili - e potrebbero creare enormi problemi sociali e ambientali costando al mondo centinaia di miliardi di dollari. "Senza un’azione immediata è molto probabile che l’innalzamento del livello del mare sulla costa est degli Stati Uniti, la siccità in California, il blocco del monsone estivo in India e in Nepal o la scomparsa della foresta amazzonica colpiranno centinaia di milioni di persone e costeranno centinaia di miliardi di dollari" - sostiene il Wwf.

Lo studio dimostra, inoltre, quanto il pianeta sia vicino ai “punti critici” in molte regioni del mondo, ossia siamo pericolosamente vicini a fare pendere la bilancia verso il disastro. Le temperature globali sono già cresciute di almeno 0,7 gradi centigradi. È probabile un riscaldamento di 2-3 gradi nella seconda metà del secolo, a meno che non vengano attuati prima del 2015 sforzi estremamente radicali e determinati per tagliare le emissioni.

Il rapporto stima che il futuro costo dei periodi di siccità crescerà fino a raggiungere 40 miliardi di dollari ogni decina d’anni fino alla metà del secolo. Raggiunti questi punti critici, la scomparsa della foresta amazzonica potrebbe raggiungere il 70% entro la fine del secolo come conseguenza dell’aumento significativo nella frequenza dei periodi di siccità nel bacino Amazzonico. Gli effetti includerebbero una perdita della biodiversità e massicci rilasci di carbonio. I costi potrebbero raggiungere i 9.000 miliardi di dollari per una superficie di circa 4 milioni di chilometri quadrati.

“Se non facciamo subito qualcosa per contrastare i cambiamenti climatici rischiamo vere e proprie catastrofi” - ha dichiarato Kim Carstensen, Responsabile del WWF Global Climate Initiative. “Raggiungere un tipping point vuol dire perdere qualcosa per sempre. Una tale probabilità dovrebbe spingere tutti i capi di stato a raggiungere un accordo forte e vincolante alla Conferenza sul clima di Copenhagen a dicembre”.

“Gli studi sui tipping point dimostrano la velocità con cui ci stiamo avvicinando a livelli pericolosi ed irreversibili di riscaldamento” - ha aggiunto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia. “Le conseguenze relative al superamento di questi punti critici climatici sono assolutamente sconcertanti. Siamo ancora in tempo per evitare il peggio e questo rapporto illustra esattamente quanto sia urgente agire subito. Un serio accordo a Copenaghen in dicembre è la migliore, se non l’unica, possibilità che abbiamo per prevenire impatti peggiori relativi ai cambiamenti climatici”.

Elaborato dal Centro Tyndall, il rapporto sostiene che gli impatti del raggiungimento del tipping point sulla sussistenza e sui beni sono stati finora sottovalutati. Il rapporto si focalizza su regioni e fenomeni dove ci si aspetta che questo genere di eventi causi danni significativi nella prima metà del secolo. [GB]

Ultime su questo tema

Le lotta delle comunità amazzoniche del Perù

30 Settembre 2025
La lotta delle comunità indigene e contadine del Conaccunay per proteggere l’Amazzonia peruviana dura da oltre vent’anni. (Monica Pelliccia)

Il “clima” in Cambogia non fa ben sperare

15 Aprile 2025
Circa due milioni di bambini cambogiani vivono in aree ad alto rischio climatico. Eppure ancora si disbosca... (Alessandro Graziadei)

Il 2024 del Belpaese? Oltre 300 eventi climatici estremi!

15 Gennaio 2025
Il 2024, l'anno più caldo di sempre, ha evidenziato l’urgenza di azioni concrete per mitigare il clima. (Alessandro Graziadei)

La Palestina e i beni comuni

13 Dicembre 2024
Il genocidio perpetrato oggi a Gaza è da oltre un secolo accompagnato dall’estrazione di terra e petrolio. Il colonialismo, ricorda lo storico statunitense Peter Linebaugh, ha minato prima di tutto...

Petrini: come il libero mercato legittima il furto delle risorse primarie dei popoli africani

13 Settembre 2024
L’Africa è un continente dalle molteplici contraddizioni alimentari; pagate a caro prezzo in termini di perdita di biodiversità e insicurezza alimentare, nonché esacerbate dalla crisi climatica....

Video

Greenpeace: Amazzonia, deforestazione e allevamenti