Guatemala: il tortuoso cammino verso la democrazia

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Mentre le elezioni presidenziali si avvicinano in Guatemala, la violenza politica che scuote il paese mette a rischio la validità del voto di novembre, secondo Amnesty International. L'aumento della violenza e' esplicitamente legato alla campagna elettorale.

Le elezioni rappresentano, per la società civile guatemalteca, la possibilità di individuare autorità politiche in grado di farsi interpreti del volere del popolo soprattutto di fronte al progressivo deterioramento delle istituzioni politiche di questa giovane democrazia, dinanzi alla crescente corruzione e alla criminalità organizzata che attacca la sicurezza delle persone e le basi della convivenza sociale. L'ultimo anno il paese ha visto un notevole aumento di abusi, minacce, stupri, torture ed esecuzioni extragiudiziali.

Di recente Ruben Zamore, editore di un grande quotidiano guatemalteco, ha subìto un attacco nella sua abitazione dopo aver denunciato la corruzione ai più alti livelli dell'attuale amministrazione, chiamando in causa, in particolare, il candidato presidenziale dell'FRG (Frente Republicano Guatemalteco) ed attuale presidente del Congresso, il Generale Efrain Rios Montt. Amnesty International si appella al presidente Portillo affinché proceda allo smantellamento dello Stato Maggiore Presidenziale (EMP), nota unità di intelligence militare implicata in gravi casi di violazione dei diritti umani.

Le foreste del Guatemala, che includono le Riserva della Biosfera Maya, la foresta tropicale maggiormente protetta nel paese, rischiano la tragedia ambientale. Lo scorso anno 95,000 ettari di foresta sono stati distrutti a causa di incendi, allevamenti, disboscamento illegale. Gli ambientalisti dell'associazione Tropico Verde hanno notato come le origini degli incendi siano dislocate soprattutto nelle aree delle concessioni petrolifere. Se i territori protetti fossero distrutti dagli incendi, i cercatori di petrolio sarebbero facilitati nello scontro con gli ambientalisti per l'utilizzo della terra.

Fonti: Amnesty International, Alainet, Inter Press Service, Latinamerica Press;

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