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PETROLCHIMICO/La sentenza sulla fuga di Cvm dagli impianti /Porto Marghera, condannati i vertici Evc.

Per il giudice di Venezia Sara Natto, l'amministratore delegato e altri tre dirigenti dell'azienda sono colpevoli di omissione di cautele e disastro colposo. È stato invece assolto da questi reati, per non aver commesso il fatto, il presidente Graziano Vidotto


L'amministratore delegato di Evc Italia, Ernest Bartsch, e altri tre dirigenti della società sono stati condannati a 8 mesi di reclusione dal giudice monocratico di Venezia Sara Natto, al termine del processo per l'incidente avvenuto l'8 giugno 1999 all'impianto Cvm del Petrolchimico di Porto Marghera, in cui fuoriuscirono circa 3 tonnellate di cloruro di vinile monomero. Gli altri dirigenti di Evc sono l'operation manager Gregor Burton Stuart, il direttore dell'impianto veneziano Carlo Porcu e il responsabile sicurezza Lauro Berto. Nei loro confronti il pm Felice Casson aveva chiesto la condanna a un anno e 4 mesi per il reato di omissione dolosa di cautele nei luoghi di lavoro e disastro colposo.

È stato invece assolto da questi reati, per non aver commesso il fatto, il presidente di Evc, Graziano Vidotto. Il giudice ha inoltre assolto Porcu, Berto e il caporeparto Marzano dal reato di frode processuale. Infine un settimo imputato, Germano Mistron, che la sera dell'incidente era di turno alla sala di controllo, è stato condannato all'ammenda di 206 euro per il ritardato avviso dell'incidente agli organismi di protezione civile.

"L'assoluzione dei nostri manager dall'imputazione di frode processuale, rileva la trasparenza con cui Evc ha sempre operato, offrendo alla magistratura la massima disponibilità e collaborazione". Così la Evc Italia commenta la sentenza del Tribunale di Venezia, mentre annuncia che impugnerà la decisione del tribunale, a tutela non solo dei propri diritti "ma soprattutto della correttezza scientifica e intellettuale che sostiene le attività di Evc nel mondo".

Quanto alle condanne per i reati di disastro ambientale e omissioni di cautele, la società chimica continua ad affermare che "le analisi e le perizie condotte in seguito all'incidente non hanno evidenziato danni o rischi per l'ambiente e la salute". "Le nostre affermazioni - prosegue una nota di Evc - si basano sulle relazioni acquisite agli atti processuali e sono avvalorate da illustri studi scientifici, universalmente riconosciuti per il rigore dei loro criteri d'analisi".

l'articolo si trova su:
www.lanuovaecologia.it/inquinamento/atmosferico/2340.php
27 ottobre 2003

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