Europa: un continente oscurato dallo smog

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Un'Europa sempre più oscurata dallo smog. E' questo il quadro emerso a Kiev alla conferenza ministeriale (21-23 maggio) L'ambiente per l'Europa, dove è stato presentato il terzo rapporto ambientale dell'Agenzia Ambientale Europea. La nuova relazione affronta la situazione di 52 paesi: compresi per la prima volta l'intera Federazione russa e gli altri 11 paesi dell'Europa orientale, del Caucaso e dell'Asia centrale (EOCAC). Pur evidenziando alcuni miglioramenti dello stato dell'ambiente in Europa, il rapporto dell'EEA sottolinea che il progresso ambientale europeo è a rischio a causa delle attività economiche insostenibili.

Ogni anno nelle aree urbane muoiono 250.000 persone a causa dello smog. E a destare preoccupazioni ancora più forti si aggiungono anche le polveri ultrasottili, che dai tubi di scappamento delle auto, finiscono direttamente nel sangue attraverso i polmoni, aumentando così il rischio di infarto.

Il problema dello smog è particolarmente grave in Italia, uno dei paesi con il maggiore tasso di inquinamento dell'aria nelle città. L'eco-rapporto europeo rileva la scarsa attenzione della politica italiana verso l'ambiente. "Eccoci data la conferma che l'ambiente è la cenerentola nell'azione del nostro Paese. Sono anni che diciamo che l'Italia deve assolutamente cambiare rotta" dice Roberto Della Seta, portavoce di Legambiente.

Una critica che si inserisce nella più generale campagna di protesta condotta dagli ambientalisti (Associazione Bianchi Bandinelli, Comitato per la Bellezza, FAI, Greenpeace Italia, INU, Italia Nostra, LAC, LAV, Legambiente, LIPU, Marevivo, VAS, WWF) contro la legge sulla delega ambientale recentemente approvata al Senato.
"E' una scelta puramente tecnica che non tiene conto del bene comune" ha detto don Paolo Tarchi, direttore dell'Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro della Cei, commentando la normativa che intende affidare ad una commissione di 24 esperti la riscrittura delle leggi sull'ambiente riguardo a temi quali l'acqua, l'inquinamento atmosferico, la sicurezza idrogeologica, i parchi.
Una delega ampia - sostengono le associazioni ambientaliste - che pone il pericolo di una pesante deregulation: a rischio, ad esempio, la legge sulla difesa del suolo, la normativa sui rifiuti, già oggi minacciata dal tentativo di semplificare procedure, controlli e sanzioni, la normativa sui parchi.

Fonti: Agenzia Ambientale Europea, La Nuova Ecologia, Legambiente, WWF;

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