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WWF: trovato anche l'amianto lungo i fiumi italiani nel primo censimento nazionale
Contaminazioni
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Discariche di Eternit a cielo aperto, una spiaggia di detriti di amianto ormai dispersa a valle, cumuli di materiale tossico liberamente accessibile e utilizzato per costruire pollai e pavimentare giardini, il tutto lungo le sponde del principale fiume italiano. È l’agghiacciante quadro delineato ieri al processo Eternit in corso a Torino, cui il WWF partecipa come parte civile, dove è inequivocabilmente emerso che le sponde del fiume Po sono state usate, da più di quarant’anni, come vere e proprie discariche di amianto a cielo aperto. Un dato che conferma la drammatica situazione di degrado dei nostri fiumi documentato ieri dal censimento di 29 corsi d’acqua effettuato dal WWF per la campagna “Liberafiumi”, che ha scoperto depositi di Eternit/amianto anche lungo altri fiumi italiani come il Volturno in Campania e l’Aterno in Abruzzo.
"Lo stato di degrado e di inquinamento prodotto dall’Eternit sulle sponde del Po è documentato fin dal 1966 da foto di proprietà del CNR-Torino che sono state mostrate oggi al processo" - sottolinea la nota del WWF. Nelle immagini si vedono discariche abusive contenenti scarti di lavorazione dell’Eternit da cui, secondo la testimonianza del Sindaco di Cavagnolo, la popolazione attingeva pezzi di amianto che venivano poi utilizzati in manufatti di vario tipo, dai pollai alle pavimentazione dei giardini, o addirittura dai bambini per giocare. Mentre, sempre al processo, l’attuale sindaco di Casale Monferrato ha confermato che molti residui di amianto venivano riversati nel fiume, in aree in cui lo Stato ha poi avviato un’opera di bonifica ormai in una fase avanzata di realizzazione.
Nelle immagini del Po si vede anche una vera e propria spiaggia realizzata con detriti di amianto, oggi non più visibile non solo a causa della bonifica in corso, ma soprattutto per l’azione naturale delle piene e delle alluvioni che hanno caratterizzato in bacino del Po negli ultimi anni e che nel corso del tempo hanno trasportato il materiale pericoloso verso valle.
“La situazione denunciata oggi a Torino non rappresenta solo la drammatica memoria storica di un crimine che ancora oggi produce conseguenze in migliaia di malati dell’amianto – ha detto Stefano Leoni, presidente del WWF Italia – ma anche la massima evidenza dello stato di degrado dei nostri fiumi, come ha rivelato censimento svolto lo scorso weekend dal WWF su 29 fiumi italiani. Un degrado che avvelena le preziosissime vene blu del nostro paese, rischiando di compromettere gli indispensabili servizi che sono in grado di garantirci, dalla qualità dell’acqua alla protezione dai rischi idrogeologici alla vitalità dei delicatissimi ecosistemi fluviali che attraversano”.
I risultati completi della campagna Liberafiumi del WWF, che con oltre 600 volontari ha setacciato 29 fiumi italiani per un totale di 600 km, saranno resi noti alla fine di maggio, in occasione della prima Conferenza nazionale per la biodiversità, ma da una prima analisi emerge già un quadro desolante: scarichi a cielo aperto soprattutto civili, terreni agricoli che rubano spazio alla poca vegetazione residua, discariche di sostanze inquinanti. Tra i primi rilevamenti il WWF ha infatti scoperto lungo l’Adda la presenza di scarichi non funzionanti che sversano liquami direttamente nell’acqua del fiume in località Spino d’Adda e Zelo Bompersico. Al posto di salici e canneti le coltivazioni, soprattutto di mais, si spingono fino alle sponde. Segnalate, rispetto alle vecchie mappature, anche nuove centraline idroelettriche in costruzione ed escavazioni nell’alveo all’altezza di Cassano d’Adda.
Lungo il corso dell’Aniene segnalato il depuratore di Tivoli non funzionante che scarica direttamente nel fiume. Primi segnali di una biodiversità impoverita nel Delta del Po: insieme ai ricercatori dell’Università di Ferrara il WWF ha rilevato il 98% di specie di pesci presenti tutte alloctone, ovvero, non caratteristiche dei nostri corsi d’acqua, soprattutto pesci siluro fino a 60kg l’uno al posto di tinche e anguille. [GB]