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Ue: allarme di Legambiente per aumento dei limiti sui pesticidi
Contaminazioni
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Legambiente ha lanciato l'allarme: "Da oggi, primo settembre 2008, i limiti legali massimi ammessi per i pesticidi nei cibi europei subiranno una sostanziosa impennata". Il cambiamento avverrà in ragione dell'entrata in vigore della nuova legislazione comunitaria in materia (regolamento 149/2008) realizzata con l'intento di armonizzare i limiti di tolleranza a livello europeo - spiega il comunicato di Legambiente.
Legambiente nel dossier "Pesticidi nel Piatto 2008" nella primavera scorsa aveva già posto l'attenzione sulla presenza di multiresidui chimici sull'ortofrutta: e nei giorni scorsi un'analisi di Greenpeace e della Ong austriaca Global 2000 evidenzia come i limiti per i residui dei pesticidi siano troppo elevati per garantire la sicurezza alimentare.
Secondo questo studio circa 700 dei limiti massimi di residui di pesticidi legalmente ammessi su frutta e verdura in Europa sono troppo alti. La contaminazione permessa su mele, pere, uva, pomodori e peperoni in particolare è spesso così elevata da poter recare danni acuti e cronici alla salute, particolarmente nei bambini. In 570 casi presi in esame tali limiti stabiliti per frutta e verdura oltrepassano, infatti, la dose acuta di riferimento ammessa dalla stessa Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).
Tra i rischi possibili anche quello per la salute a lungo termine, dal momento che 94 dei nuovi limiti ammessi dall'UE superano la dose giornaliera ammissibile e quindi aumenta la possibilità di subire danni cronici come il cancro o disturbi all'apparato riproduttore ed endocrino.
"Il criterio seguito dalla Commissione europea è pericolosissimo: si è individuato il paese europeo che aveva il limite più permissivo per ogni pesticida e si è esteso questo alto livello a tutti i paesi membri - ha spiegato Francesco Ferrante, responsabile Agricoltura di Legambiente. I consumatori europei adesso avranno una ben minore protezione rispetto alla loro quotidiana esposizione alimentare alle migliaia di pesticidi presenti sul mercato. E' una logica inaccettabile: almeno i bambini dovrebbero essere sicuri quando mangiano frutta e verdura e dovrebbero poterne mangiare quanta ne vogliono. L'UE deve rivedere questi limiti immediatamente".
Per questa ragione 'Pesticide Action Network Europe' (PAN Europe, l'organizzazione che raggruppa le associazioni europee a difesa della salute e dell'ambiente contro i pesticidi di cui Legambiente fa parte e la Ong olandese Natuur en Mileiu hanno presentato insieme un ricorso alla Corte di Giustizia Europea. "L'Ue con questa legislazione ha tradito l'impegno di portare i limiti al minimo livello tecnicamente raggiungibile, previsto nel regolamento 369 sui pesticidi del 2005, ed a tutti gli effetti vincolante" - ha commentato Elliott Cannell coordinatore del PAN Europe.
"In Italia - ha dichiarato Rina Guadagnini biologa di Legambiente - rimane ancora alta, al 47,4% la percentuale di campioni di frutta contaminati da uno o più residui chimici e molto significativi sono anche i numeri relativi alla presenza di pesticidi nei prodotti elaborati come vino e olio, con una percentuale di 18,3% dei campioni contaminati da uno o più principi attivi. Una normativa efficace e moderna dovrebbe invece considerare la questione del multiresiduo, cioè la presenza contemporanea, anche entro i limiti di legge, di più principi attivi su uno stesso prodotto. Fenomeno non abbastanza studiato e del quale non conosciamo ancora i potenziali effetti sull'organismo umano. E per questo la decisione della UE di aumentare i limiti è francamente allarmante". [GB]