Telestreet, la televisione ce la facciamo da soli

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"Il televisore si era rotto di vedere sempre le stesse facce da scemi"

FIRENZE - La prima è nata poco più di un anno fa a Bologna: oggi ce ne sono quasi 100, tra quelle già nate e quelle pronte a partire. Le tv di strada, o di quartiere, di condominio, si stanno facendo largo nei buchi dell'etere, strette tra i vicoli delle città e vitali come solo le iniziative indipendenti sanno essere. Ieri, a Firenze, si sono incontrate per conoscersi, confrontare plainsesti ed esperienza, mettere in comune le risorse. Un incontro informale, che gli organizzatori hanno chiamato "Festival Nazionale delle Produzioni Telestreet".

C'erano Gli Anelli Mancanti tv, i padroni di casa, ma anche quelli di Orfeo tv di Bologna, i progenitori delle tv di strada, TeleAut e Spegnila Tv, di Roma, Ragnatele, di Padova. Hanno portato pezzi di palinsesto, per mostrarli agli altri e cercare di trovare delle sinergie: ci sono i telegiornali (local e global), le interviste, i documentari e i programmi di cucina etnica. Tutto rigorosamente "di quartiere", fatto in casa, con pochi mezzi, ma molta voglia di fare "altra televisione", diversa da tutto quello che già si vede sui vetusti programmi nazionali.

"Sono rimasto sorpreso", commenta Ambrogio Vitali, uno dei papà di Orfeo Tv e di Telestreet, la rete che unisce tutte le tv di quartiere. "Ne ho viste, in questo ultimo anno, di esperienze "di strada", ma la qualità di quello che è stato mostrato ieri mi ha proprio colpito".
C'è TeleAut, di Roma, che trasmette dal quartiere Monti. L'antenna sta al decimo piano di un palazzo occupato, "dove convivono - racconta Vitali - tutte le razze del mondo". Hanno un bacino d'utenza "enorme", vista la dimensione del quartiere, e le idee non mancano. Il loro programma di cucina etnica, condito da una buona dose di ironia, è tra i più citati nei resoconti della serata.

Sarà che i palinsesti delle tv ufficiali non convincono più, sarà che il costo dell'impresa è minimo (ci vogliono meno di 1000 euro per "farsi una televisione"), ma il progetto entusiasma tutti. C'è una coppia di Bari che qualche tempo fa ha telefonato a Telestreet: "vogliamo farci una tv di famiglia - hanno chiesto - come si fa?"

Al momento la conta ufficiale di tv di strada è arrivata a 98: piccole, piccolissime, ma anche più grandi, come Teleaut o Tmo (Tele Monte Orlando), di Gaeta.
''Il nostro modo di fare tv non nasce come concorrenza a Rai o Mediaset, molte sono esperienze monotematiche, che si concentrano quindi su un argomento specifico - spiega Federico, degli Anelli Mancanti tv - come ad esempio Telefabbrica di Termini Imerese o gli stessi Anelli mancanti, nata come associazione per gli immigrati e poi diventata anche telestreet".

Le tv di condominio occupano scampoli di frequenze lasciati liberi dalle televisioni con regolare concessione. "Se non ci mettono in galera prima - dice Vitali - vorremmo fare una tv satellitare". Ma i problemi non mancano, soprattutto quelli economici. Due mesi fa si è costituita una cooperativa di azionariato popolare, di cui fanno parte lo stesso Vitali, Luciana Castellina, Giulietto Chiesa, e la Banca Etica. Il progetto è quello di coinvolgere più persone possibile: solo così si otterrà la visibilità (e il denaro) di cui Telestreet ha bisogno per sopravvivere. A questo scopo sono stati creati dei comitati regionali per raccogliere i fondi. E c'è anche una rivista, "Telestreet, il giornale con le antenne", di cui è da pochissimo uscito il numero zero.

Intanto, dopo il primo esperimento satellitare durante la guerra in Iraq, per mezzora al giorno, dal 28 agosto al 22 settembre, la Festa Nazionale dell'Unità metterà a disposizione di questi piccoli scorci di realtà televisiva uno spazio sul canale satellitare della manifestazione. E a settembre, a Bologna, appuntamento con Eterea II, il meeting nazionale delle tv si strada.

Fonte: Italy Indymedia

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