No al nucleare in Basilicata

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Continua la mobilitazione in Basilicata per la decisione del governo italiano di scaricare i rifiuti radioattivi presenti sul territorio italiano vicino al paese di Scanzano Ionico. I sindaci del Metapontino hanno chiesto a tutti i loro colleghi dei comuni della Basilicata (che sono in totale 131) di essere presenti, stasera a Roma, davanti a Palazzo Chigi, durante il loro incontro con i rappresentanti del governo per discutere del decreto (ancora non pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale e non annunciato alle Camere) che prevede Mario Altieri, sindaco Scanzano la realizzazione a Scanzano Jonico (Matera) di un deposito di scorie nucleari.

Sei giorni nei quali la mobilitazione dell'intera popolazione locale non si è mai interrotta, a cominciare dalla chiusura delle scuole. La statale 106 jonica è da ieri completamente bloccata dalle Tavole Palatine (ai confini tra Basilicata e Puglia) a Rotondella (Matera) ai confini con la Calabria. La Basilicata è praticamente inaccessibile dal versante Jonico ed è bloccata dalle 14 di ieri anche la stazione ferroviaria di Metaponto, snodo delle linee sul versante jonico tra Basilicata, Calabria e Puglia.

Lucanianet ha attivato il sito www.noalnucleareinbasilicata.com, apolitico ed apartitico, in cui si stanno coinvogliando le associazioni al fine di fare voce comune. Inoltre è stata lanciata una campagna online per sostenere una petizione online che chiede al Presidente del Consiglio dei ministri di ritirare il provvedimento preso in data 13/11/2003 n.131 con il quale si individua nel comune di Scanzano Jonico il deposito unico nazionale delle scorie radioattive, propononendo che venga valutata l'ipotesi di migliorare la sicurezza degli attuali depositi decentrati su tutto il territorio nazionale italiano e abbandonata l'idea di un grande e unico deposito potenzialmente lesivo per qualsiasi luogo abitato destinato a tale scopo.

Fonte: Lucania.net, La nuova ecologia

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