Chimica: il trattato sui POPs diventa legge internazionale

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Entra in vigore la Convenzione di Stoccolma sugli inquinanti organici persistenti (POPs) che ridurrà significativamente le minacce chimiche per la natura e l'uomo, in tutto il mondo. Grande è la soddisfazione del WWF, tra i promotori del trattato, che loda l'azione e l'impegno dei Paesi che hanno sottoscritto e ratificato la Convenzione e invita gli altri governi ad aderire in fretta. Tra i grandi assenti, l'Italia. "La convenzione di Stoccolma è un fulgido esempio di come la comunità internazionale possa affrontare, unita, una grave minaccia alla salute e all'ambiente. Le balene, gli orsi polari, gli uccelli rapaci e gli esseri umani, nel mondo intero, trarranno beneficio dalla nuova normativa globale, progressivamente messa a punto", ha detto Clifton Curtis, direttore del Global Toxics Programme del WWF Internazionale. Il 17 febbraio 2004 la Francia è diventata il cinquantesimo membro della convenzione di Stoccolma, innescando un conto alla rovescia di 90 giorni prima dell'entrata in vigore del trattato, per i paesi che lo hanno ratificato. Sono 59 i paesi che hanno deciso di aderire alla convenzione nei tre anni in cui questa è rimasta aperta per le ratifiche.

Il trattato vieterà o limiterà in maniera significativa l'utilizzo di 12 prodotti chimici estremamente nocivi, compresi i policlorobifenili (PCBs), le diossine e diversi antiparassitari. E' previsto che altre sostanze vengano aggiunte alla lista in futuro. I POPs hanno quattro caratteristiche principali: sono tossici; sono persistenti (resistono ai processi generalmente in grado di eliminare le sostanze contaminanti); si accumulano nel grasso corporeo delle persone, dei mammiferi marini e di altri animali e sono in grado di passare dalla madre al feto; possono percorrere grandi distanze, trasportati dalle correnti marine e dal vento. Anche piccole quantità di POPs possono danneggiare il sistema nervoso e quello immunitario, interferire nei processi riproduttivi, nello sviluppo e causare il cancro.

Il WWF ha avuto un ruolo da protagonista, tra le ONG, nel corso dei negoziati per l'approvazione del trattato ed è ora impegnato nella fase di applicazione. "Adesso bisogna trasformare quelle disposizioni, messe a punto con cura, in riforme reali, che siano valide sul campo: dalle tecnologie industriali più pulite, ai pesticidi non contaminanti, fino alla distruzione delle vecchie riserve di antiparassitari", ha aggiunto Clifton Curtis, "finora si è trattato solo di belle parole. Quello che accadrà da adesso in poi, però, offre la possibilità di cambiare realmente la vita degli esseri umani e della fauna". La prima riunione delle parti è fissata tra il 2 e il 6 maggio del 2005, in Ururguay. Per partecipare come paese membro a questo primo, cruciale meeting, ciascun governo deve aderire al trattato con almeno 90 giorni di anticipo.

"Ci chiediamo che fine abbia fatto, e se i Ministeri competenti abbiano mai presentato in Parlamento, la proposta di ratifica dell'Italia, sebbene il nostro Paese abbia sottoscritto il trattato nel Maggio del 2001 -ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Campagne Internazionali del WWF Italia - E l'Italia aveva inserito la ratifica della Convenzione di Stoccolma tra le priorità del semestre italiano di presidenza dell'Unione Europea. Chiediamo che il Ministero dell'Ambiente, quello degli Esteri, quello delle Attività Produttive e il Parlamento si attivino al più presto per fare in modo che l'Italia partecipi a pieno titolo alla prima Conferenza degli Stati Membri della Convenzione. Una carenza su questo fronte sarebbe molto grave e denoterebbe una scarsa attenzione alla salvaguardia della salute di tutti noi, oltre che dell'ambiente". [AT]

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