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Ambiente: preoccupanti notizie di fine anno
Contaminazioni
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La vigilia di Natale, l'amministrazione Bush ha annunciato che la Foresta Nazionale Tongass in Alaska sarà esentata dalla "Roadless Area Conservation Rule", i regolamenti ambientali federali adottati dall'amministrazione Clinton, che proibiscono la costruzione di strade e vietano gran parte delle attività economiche in 25 milioni di ettari di foresta negli USA. Nonostante la forte richiesta delle popolazioni locali di mantenere intatta l'unica foresta temperata pluviale del paese, il senatore Stevens (Repubblicano dell'Alaska) e il Governatore dell'Alaska Frank Murkowski hanno ottenuto come "regalo di Natale" di riprendere le operazioni di taglio a raso che in passato hanno già distrutto gran parte della foresta.
"E' disdicevole che proprio in questi giorni nei quali l'albero è celebrato come simbolo delle festività, il presidente Bush offra il gioiello delle foreste statunitensi ai baroni del legname come regalo di Natale" - ha commentato John Passacantando, Direttore esecutivo di Greenpeace Usa. "Il presidente Bush si era impegnato a mantenere la Roadless Rule. Ora ha preso l'ascia per tagliare la foresta di Tongass che ha un valore simile alla foresta pluviale dell'Amazzonia. E' un ulteriore esempio del totale disprezzo di questa amministrazione della voce degli americani e dell'ambiente" - nota il rappresentante di Greenpeace. L'amministrazione Bush ha presentato la decisione come un "tonico per la depressa economia dell'Alaska" e, nonostante il Servizio Forestale si sia affrettato a precisare che la decisione permetterà il taglio di alberi in un'area di "soli" 125mila ettari (cioè di circa il 3% dei 3.8 milioni di ettari della foresta), l'impatto ambientale coinvolgerà di fatto 850mila ettari di foresta dove si trovano molti degli alberi pluricentenari ed è presente una vasta biodiversità. I 125mila ettari, infatti, non sono concentrati in una sola area, ma sono distribuiti in 50 diversi progetti e le strade necessarie a raggiungerli rovineranno zone di foresta ben piu' vaste. La "Roadless Rule" era stata implementata dal Presidente Clinton nel 2001 dopo tre anni di studi e oltre 600 incontri con la popolazione di tutta la nazione.
Un'altra cattiva notizia arriva dall'Africa e precisamente dal Senegal. Nonostante il Senegal abbia lo dichiarato quattro aree marine protette per preservare la biodiversita marina e contrastare la pesca eccessiva, gli sforzi dell'Unione Europea, del Giappone e della Cina di regolamentare la pesca delle proprie navi nei mari senegalesi, continua la pesca illegale di navi russe e asiatiche nella zona. Con oltre 600mila persone impiegate e un fatturato di 400milioni di dollari, la pesca costituisce la maggior risorsa del paese della costa occidentale africana, ma i proventi per i pescatori locali sono minimi. I loro pescherecci non sono moderni e le risorse ittiche sono accaparrate dalle flotte che fanno pesca a strascico. La necessità di proteggere la vita marina negli oceani, incluse le specie ittiche commerciali fortemente minacciata dall'espazione della pesca sui fondali è oggetto di un Rapporto promosso da WWF e Traffic che hanno lanciato una campagna chiedendo che l'Onu adotti urgenti misure, incluse zone di divieto di pesca, per proteggere aree e specie marine.
E venendo alle nostre coste, un'ultima brutta notizia. Ogni anno vengono scaricate nel Mediterraneo 55 tonnellate di lindane - un pesticida il cui uso è vietato nell'UE dall'inizio degli anni '90. Lo afferma un Rapporto dell'UNEP (United Nations Environment Programme) pubblicato lo scorso novembre in occasione del 13° incontro della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo, tenutosi a Catania, che ha fornito per la prima volta un quadro completo sulla quantità di sostanze tossiche accumulate nel corso degli anni nel Mediterraneo. Secondo il Rapporto UNEP la Francia è il paese che ha rilasciato più pesticidi clorinati, escluso il lindane, nel Mediterraneo. L'Italia e' al secondo posto dietro la Francia nella produzione di diossine, ma è la prima nell'inquinamento marino di metalli pesanti come piombo, cadmio, rame e zinco ed è responsabile del 30% dei rilasci totali di queste sostanze trovate nel Mediterraneo.
Il lindane e' uno dei cosiddetti POP (Persistent Organic Pollutants o Inquinanti Organici Persistenti), un gruppo di pesticidi e sostanze chimiche industriali come i PCB, le diossine e il DDT estremamente tossici. Gli effetti documentati di questi composti comprendono attività cancerogene, immunodepressive e endocrino-distruttive sia negli animali che negli uomini. [GB]