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Sul pesce consumato nel mondo c’è La "firma" dell'inquinamento antropogenico da mercurio
Conservazione
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Foto: Unsplash.com
Lo studio “Modelling the anthropogenic Hg pollution fingerprint on the marine fishery production worldwide: A preliminary exposure assessment for people living in countries having different income levels”, pubblicato su Environment Iternational da Francesco De Simone, Ian Hedgecock, Delia E. Bruno, Sergio Cinnirella, Francesca Sprovieri e Nicola Pirrone dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Iia) ha determinato, per la prima volta, la “firma” dell’inquinamento antropogenico da mercurio - in termini di settori di emissione e regioni geografiche di provenienza- sul consumo di pesce proveniente dalle diverse zone di pesca della Fao.
Lo studio rappresenta un contributo del Cnr-Iia all’Infrastruttura EIRENE-RI “Environmental Exposure Assessment Research Infrastructure” del network ESFRI, la prima infrastruttura di ricerca pan-europea che ha come obiettivo la promozione di studi multidisciplinari integrati nel settore ambiente-salute, coniugando le scienze dell’esposizione ambientale con la tossicologia e l’epidemiologia. Un’infrastruttura di ricerca, con Nodi in 17 Paesi europei e il Cnr-Iia coordina il Nodo Nazionale Italiano. EIRENE Ripunta a «Integrare ed armonizzare le capacità complementari disponibili negli Stati membri, indagando l’esposizione a sostanze chimiche nocive con relativi effetti sulla salute della popolazione europea (effetti sulla salute da fattori di stress ambientali), e affrontando il problema dei fattori di rischio non genetici alla base dello sviluppo di malattie croniche».
I ricercatori del Cnr di Rende hanno incrociato modelli numerici e informazioni provenienti da banche dati di istituzioni internazionali, compreso il Rapporto AMAP/UNEP “Technical Background Report for the Global Mercury Assessment 2013, e ha quantificato il mercurio antropogenico emesso e depositato nel 2012 nelle diverse zone di pesca. Poi il team Cnr-Iia ha valutato la persistenza di tale inquinante tramite l’analisi del pesce consumato nel 2012-2021 e spiegano che «Il mercurio, infatti, è un inquinante persistente che ha effetti a lungo termine negli ecosistemi» e hanno stinato la sua firma in ‰, sul pesce proveniente dalle varie “zone di pesca” consumato nel mondo.
Le regioni scelte per tracciare la provenienza delle emissioni sono invece Stati Uniti e Canada (NAM); Europa e Turchia (EUR); Asia meridionale (SAS); Asia orientale (EAS); Asia sudorientale (SEA); Australia e Nuova Zelanda (PAN); Africa settentrionale (NAF); Africa subsahariana (SAF); Medio Oriente (MDE); America centrale (MCA); America meridionale (SAM); Russia e Asia centrale (CIS); Circolo polare artico (ARC)...