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Italia: caccia, fatti e misfatti
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La caccia è da considerarsi una questione sociale e morale ancora aperta. Lo afferma la Lega Antivivisezione (LAV) in un dossier redatto in occasione della chiusura della stagione venatoria 2003-2004. E sempre la LAV nota in un comunicato che "in Emilia Romagna la caccia non si è chiusa, ma continua per cervi e caprioli fino al 10 marzo. Solo una breve interruzione per riprendere il primo di giugno. I cacciatori hanno ottenuto dall'amministrazione regionale lo stravolgimento della legge statale".
La LAV ha pubblicato un bilancio della stagione venatoria che si è appena conclusa. "Il quadro che ne emerge è quello di una vera e propria strage di animali e di legalità" - afferma Ennio Bonfanti, responsabile 'fauna' della LAV. "L'esercito delle oltre 700mila doppiette italiane, libere per almeno cinque mesi l'anno di scorrazzare anche nei fondi privati e contro la volontà dei proprietari, determina la morte di 100 milioni di animali selvatici e grossi danni agli equilibri ecologici locali e non".
I responsabili della LAV sono inoltre allarmati per 16 nuove proposte di legge attualmente in discussione alla Camera (13 del centrodestra e 3 del centrosinistra) che a loro avviso "tendono a rivoluzionare l'attuale assetto normativo venatorio nel senso di promuovere una caccia sfrenata, barbara e senza limiti".
Timori espressi anche da WWF Italia che richiama l'attenzione su dieci specie cacciabili che rischiano l'estinzione. "Nonostante questo" - sottolinea Fulco Pratesi, presidente del WWF - "sono sempre più frequenti i tentativi di estendere l'elenco delle specie cacciabili, quando invece analizzando i dati europei, alcune specie attualmente cacciabili in base alla Legge che norma l'attività venatoria, andrebbero assolutamente escluse". Preoccupante poi l'aumento dell'illegalità venatoria, registrata dal Corpo delle Guardie Giurate del WWF: quasi doppi i reati riscontrati nel corso dei campi antibracconaggio di Ischia (primavera) e Valli bresciane (autunno), con 130 persone denunciate in 60 giorni di controlli. [DS]