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Incendi: ancora allarme nel Sud Italia, comuni inadempienti
Conservazione
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E' ancora allarme incendi nel Sud Italia con più di trenta interventi da parte dei vigili del fuoco di Calabria, Sicilia e Campania. In Calabria i pompieri sono al lavoro in 19 località minacciate dalle fiamme, mentre sono sei gli interventi in Campania e sette in Sicilia, la Regione che ha pagato il più alto tributo di vittime. Il capo del Dipartimento della Protezione Civile, Guido Bertolaso, arriverà in giornata in Sicilia dove nel primo pomeriggio svolgerà sopralluoghi sulle aree devastate dai roghi e farà il punto della situazione con prefetti, sindaci, autorità e strutture locali.
Ieri un incendio doloso ha colpito la Riserva naturale marina di Torre Guaceto bruciando circa 100 ettari di canneto e macchia mediterranea con danni gravissimi per flora e fauna. "Dopo l'Oasi delle Cesine sempre in Puglia e quella di Torre Salsa in Sicilia, viene colpita un'altra area del WWF e qui il danno al paesaggio e alla fauna è gravissimo" - dichiara Michele Candotti, Segretario generale del WWF Italia. "L'aspetto più sconcertante è che l'incendio doloso in un'area protetta come questa è un puro atto di vandalismo; qui non si potrà mai costruire, cacciare o coltivare alcunché: è solo volontà di distruzione".
"Ribadiamo ancora una volta la necessità improrogabile di intervenire in modo deciso sull'emergenza incendi praticando tolleranza zero verso i piromani e garantendo maggiori risorse a quanti sono impegnati in prima linea a cominciare dal Corpo Forestale dello Stato" - commenta Legambiente. "Il ritardo dei comuni nella realizzazione del catasto delle aree percorse dal fuoco, soprattutto in Calabria e Sicilia, rappresenta un problema grave. Fermare a monte la possibilità di speculare sul fuoco è un'azione fondamentale che i sindaci, soprattutto delle zone ogni anno più colpite dalle fiamme, devono mettere in pratica per contribuire a mettere fine a questa ciclica emergenza. E dove le amministrazioni locali risultano inadempienti, siano i Prefetti a provvedere al catasto con i dati forniti dalla Forestale così che siano imposti i vincoli di legge a quelle aree. Solo così si potrà fermare il business che alimenta questa emergenza, eliminando a monte ogni possibilità di speculare sugli incendi" - conclude Legambiente.
Dello stesso tenore anche un comunicato della Lav che ha chiesto al Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, di dare disposizioni ai Prefetti affinché procedano al posto dei sindaci inadempienti alla mappatura delle zone incendiate, avvalendosi del Corpo Forestale dello Stato, e al Ministro della Giustizia, Clemente Mastella, di dare impulso alla magistratura inquirente affinché indaghi sui Comuni che non hanno provveduto alla realizzazione del catasto per individuare eventuali omissioni o connivenze. "L'emergenza incendi è una vera e propria questione di sicurezza pubblica ed è ora che i Prefetti prendano in mano la situazione e inizino a censire le zone percorse dal fuoco, realizzando i catasti che i Comuni per incapacità o complicità non hanno realizzato" - dichiara Ciro Troiano, responsabile nazionale Tutela dell'Ambiente della LAV.
Il WWF invita tutti a diventare 'Sentinelle del fuoco'. "Oltre alla sorveglianza sul territorio e ad un'azione tempestiva con adeguate attrezzature e mezzi, la lotta contro gli incendi si combatte con una capillare campagna di sensibilizzazione ed educazione: i cittadini devono trovare intollerabile i comportamenti degli incendiari e diventare utili sentinelle del territorio, informate e consapevoli del proprio ruolo" - afferma l'associazione ambientalista che evidenzia anche la necessità di nuove strategie che responsabilizzino la cittadinanza per evitare che i fondi erogati a pioggia inneschino fenomeni delinquenziali che prosperano con l'emergenza. [GB]