Foche: la LAV replica al Vice Ministro Urso

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"Non risulta che l'economia italiana contribuisca al commercio delle pelli di cuccioli di foca e, quindi, alla strage che si registra periodicamente sulle coste canadesi": lo afferma il vice ministro alle Attività Produttive, Adolfo Urso, dalle pagine del settimanale VanityFair accennando anche a due direttive europee, 83/129 e 89/370, "che impediscono in modo categorico l'importazione di tale tipo di pelli", tanto che il settimanale titola "L'Italia non uccide le foche".

"Le informazioni fornite dal vice ministro Urso sembrano escludere ogni coinvolgimento dell'Italia nel commercio di pelli di foca: in realtà non è così - dichiara la LAV - La Direttiva Europea su tema è una, la 83/129, modificata dalle direttive 85/444 e 89/370: fissa dal 1° ottobre 1983 il divieto di importazione di pelli e prodotti da esse derivati di soli cuccioli e di sole due specie: foca groenlandica "manto bianco" e cristofora crestata "manto grigio-blu". Il punto della questione è capire cosa si intende per cuccioli di foca: la legislazione canadese, dove è stata autorizzata la mattanza di 975.000 cuccioli fino al 2005 e le cui pelli sono importate anche dall'Italia, consente di uccidere i cuccioli di foca della Groenlandia (dal manto bianco), non appena questi cominciano a mutare il morbido pelo bianco, a circa appena 12 giorni di vita! Inoltre - prosegue la LAV - l'Italia svolge un ruolo di primo piano in questo mercato: negli ultimi tre anni ha importato prodotti di foca (pellicce, pelli, olio) per un valore complessivo di 8,4 milioni di euro, mentre il valore delle esportazioni ha raggiunto i 16,2 milioni di euro, secondo i dati forniti dal nostro Governo all'Eurostat Datashop di Berlino".

 

LAV:
- Cartolina-petizione per mettere al bando il commercio di pelli e derivati di foca in Italia (in .pdf)
- Campagna foche

Inoltre, la LAV ricorda al vice ministro Urso che è solamente dal 21 marzo scorso, e grazie alle pressioni esercitate dalla LAV, che la Commissione Affari Esteri della Camera ha approvato la Risoluzione 8-00080 dell'On. Calzolaio e firmata da deputati di tutti gli schieramenti contro la strage di foche in Canada. E' solo da allora che il Governo "è impegnato ad adoperarsi al fine di favorire una riconsiderazione della legislazione nazionale relativa al settore conciario, con particolare riguardo all'introduzione in Italia di pelli di cuccioli di foca la cui uccisione è vietata dal Governo canadese e dalle vigenti disposizioni comunitarie; a promuovere in tutte le sedi internazionali, e comunitarie iniziative normative dirette a vietare, come in Usa e Belgio, l'utilizzo di foche o parti di foca per la produzione o il confezionamento di pelli, pellicce, capi di abbigliamento e articoli di pelletteria, oggetti, detenzione o commercializzazione, introduzione nel territorio nazionale".

"Attendiamo passi concreti attraverso atti di applicazione della Risoluzione da parte del vice ministro alle Attività Produttive Adolfo Urso e del Ministro degli Affari Esteri Franco Frattini - prosegue la LAV - Un'iniziativa analoga alla Risoluzione approvata dall'Italia è stata promossa anche presso l'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa".

Affinché da questi impegni si arrivi presto a vietare, con atti concreti, ogni forma di commercio di foche, la LAV in poche settimane ha raccolto 40.000 firme attraverso una petizione rivolta al nostro Governo e proposta, da oggi, ad ogni testata giornalistica che accetti di pubblicarla per coinvolgere i suoi lettori (allegata cartolina-petizione da pubblicare).

L'Associazione risponde anche all'Ambasciata del Canada che da settimane sta diffondendo informazioni errate ai cittadini italiani indignati per il coinvolgimento dell'Italia nello squallido commercio di pelli e derivati di foca: l'accusa è rivolta dalla LAV all'ambasciatore in Italia Robert Fowler. Nonostante le prove documentali raccolte da LAV e IFAW e le testimonianze oculari di scienziati, veterinari, giornalisti e parlamentari, l'Ambasciata minimizza gli aspetti crudeli di questa caccia, adducendo false giustificazioni economiche, sociali ed ecologiche e ignorando gli aspetti illegali di questa attività.

Nel dettaglio, le informazioni rese dall'Ambasciata del Canada e contestate dalla LAV riguardano i seguenti aspetti:
- (Ambasciata) "è permesso cacciare solo foche svezzate, indipendenti e in grado di badare a sé stesse".
(LAV) Anche se la legislazione canadese vieta di uccidere i cuccioli di foca della Groenlandia (dal manto bianco), in realtà la loro caccia è legale non appena cominciano a mutare il morbido pelo bianco, a circa appena 12 giorni di vita. Delle 286.000 foche uccise lo scorso anno il 97% erano cuccioli di età compresa tra le 2 e le 12 settimane di vita, preferiti per la morbidezza del manto e per la facilità di cattura. Al momento dell'uccisione, molti cuccioli non sono ancora stati svezzati. LAV e IFAW hanno assistito al massacro, illegale, di cuccioli dal pelo ancora bianco, con meno di 12 giorni di vita.

- (Ambasciata) "Per quanto riguarda la definizione tanto discussa di "morte umanamente accettabile" o meno cruenta possibile, il Canada applica normative severe per garantire un'uccisione priva di crudeltà eccessiva o gratuita".
(LAV) In realtà, le Marine Mammal Regulations non sono né severe, né applicate in modo efficace, quindi non fanno molto per proteggere le foche. Per esempio, la normativa stabilisce che ogni cacciatore, dopo aver colpito una foca, deve verificare che l'animale sia morto prima di colpirne un altro: questo spesso non avviene e ai cacciatori è permesso di ferire a fucilate numerose foche, per immobilizzarle, prima di verificarne il decesso, il che si traduce in una lunga e terribile agonia. Dal 1998 l'IFAW ha presentato più di 660 probabili violazioni delle Marine Mammal Regulations: foche trascinate ancora coscienti sul ghiaccio con ganci d'acciaio, foche morte e agonizzanti ammucchiate insieme, la mancata esecuzione del test di riflesso oculare per verificare la morte della foca, foche scuoiate vive. Fino ad oggi nulla è stato fatto per impedire queste violazioni. Monitorare tale attività e reprimere gli abusi è possibile e doveroso.

- (Ambasciata) "Dopo la morte, le foche, come altri animali, spesso sono preda di spasmi o riflessi incondizionati che vengono erroneamente interpretati come segni di vita. Dall'aprile 2003 è obbligatorio eseguire il test di riflesso oculare prima di scuoiarle, per verificare che siano decedute".
(LAV) Nel 2001, un team di veterinari ha esaminato campioni di foche uccise: nel 42% dei casi i cuccioli erano stati scuoiati vivi e il 79% dei cacciatori non aveva controllato se l'animale fosse morto prima di scuoiarlo. Nel marzo 2004 gli attivisti di LAV e IFAW autorizzati ad assistere ad alcune battute di caccia in Canada, hanno visto scuoiare foche ancora vive, uccidere cuccioli dal manto bianco, cioè con meno di 12 giorni di vita, e foche lasciate agonizzare per oltre un'ora. Tali illegalità sono state documentate e denunciate pubblicamente, ma nessuna azione legale è stata eseguita nei confronti dei trasgressori. Raramente il test di riflesso oculare viene eseguito dai cacciatori e la quasi totale assenza di controlli da parte del Governo non incoraggia i cacciatori a rispettare la legge.

- (Ambasciata) "Il 90% dei cacciatori che vivono sull'isola di Terranova, fanno uso esclusivamente di armi da fuoco per la caccia alle foche. Sulle Isole Maddalena (Golfo di San Lorenzo) e la costa meridionale del Quebec, utilizzano ancora gli arpioni tradizionali, ma si tratta di armi progettate per uccidere in modo rapido".
(LAV) Non è esatto. È vero che il 93% dei cacciatori risiede sull'isola di Terranova, ma molti cacciano nel Golfo del San Lorenzo, dove le armi preferite per uccidere le foche sono bastoni e hakapik (bastoni appuntiti). Quest'anno, più di 90.000 foche sono state uccise nel Golfo del San Lorenzo. Sparare alle foche è una prassi diffusa soprattutto in altre parti dell'Isola, ma l'uccisione a bastonate viene praticata anche in queste zone, benché su scala ridotta. Non si tratta di uccisioni rapide perché numerose testimonianze video e fotografiche di LAV e IFAW, descrivono foche lasciate agonizzare per lungo tempo o scuoiate vive in modo del tutto illegale.

- (Ambasciata) "L'aumento della popolazione delle foche ha un effetto negativo sulle scorte di pesce del Canada, da cui dipende la sopravvivenza di molte altre specie animali".
(LAV) Il Canadian Department of Fisheries and Oceans non ha mai dichiarato che la quota di foche della Groenlandia ha a che fare con il "mantenimento di un certo equilibrio tra foche e pesce". Per il CDFO non ci sono prove riguardo agli effetti negativi delle foche sulle riserve di pesce e non ci sono prove a sostegno del fatto che l'uccisione delle foche contribuisca ad aumentare le riserve di pesce. Appena il 3% dell'alimentazione della foca è composta da merluzzo atlantico e, soprattutto, la foca si ciba anche di predatori del merluzzo. Alcuni scienziati temono addirittura che lo sterminio delle foche possa impedire il recupero delle riserve di pesce nei fondali.

- (Ambasciata) "In alcune regioni a nord del Canada lo sterminio delle foche è fonte di sostentamento per le piccole comunità costiere, in aree con scarse opportunità di lavoro. E continua ad essere tale per circa 12.000 cacciatori e le loro famiglie. La carne e la pelle di foca sono un'importante fonte di reddito e alimentazione per i cacciatori autoctoni".
(LAV) Persino sull'isola di Terranova, dove vive il 93% dei cacciatori di foche, i proventi della caccia alle foche rappresentano meno di un decimo dell'1% del prodotto interno lordo dell'Isola. Le 12.000 licenze di caccia risultano in realtà fittizie perché la maggior parte dei titolari non esercita la caccia ma rinnova automaticamente il permesso, più per prassi, dato che perderebbero il diritto di rinnovo se non viene fatto ogni anno, che per un reale utilizzo della licenza. Il Governo dell'Isola dichiara 4.000 cacciatori di foche "attivi" ogni anno: meno dell'1% della popolazione locale. L'Executive Director della Canadian Sealers Association ne conta, invece, 2.500 "attivi"ogni anno sull'Isola. Inoltre, sebbene il Canada sia il maggior esportatore di pelli grezze e olio di foca, i pescatori ricevono un compenso irrisorio per la caccia; ad assicurarsi lauti guadagni sono, invece, le aziende che importano pelli e derivati di foca ed esportano prodotti finiti: un settore nel quale l'Italia svolge, purtroppo, un ruolo leader.

- (Ambasciata) "I cacciatori devono rimuovere tutta la carcassa, al fine di garantire l'uso commerciale di tutto l'animale, ed evitare l'uccisione solo per rimuovere alcune parti dell'animale".
(LAV) È falso. Le Marine Mammal Regulations che disciplinano la caccia alle foche in Canada stabiliscono chiaramente che i cacciatori devono tirare a riva la pelle o le carcasse, oppure entrambe. Osservatori indipendenti, LAV e IFAW, hanno documentato, durante le battute caccia, la tendenza radicata a lasciar marcire la maggior parte delle carcasse sui banchi di ghiaccio o a gettarle nell'oceano.

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