Petrolio: accordi Cina-Iran e in Sudamerica

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Un accordo commerciale per un valore di oltre 70 miliardi di dollari per la fornitura di petrolio e gas è stato sottoscritto tra Repubblica popolare cinese e Iran. L'accordo rappresenta la più importante intesa mai raggiunta tra Pechino e il Paese arabo, secondo esportatore di greggio dell'Opec. La notizia è stata diffusa dall'agenzia di stampa 'Xinhua' ed è riportata dall'agenzia Misna. In base a un documento firmato giovedì scorso, il "Sinopec Group" si impegna a comprare 250 milioni di tonnellate di gas liquido naturale in 30 anni da Teheran, favorendo lo sviluppo dei giacimenti del gigante petrolifero iraniano 'Yadavaran'. Il Paese arabo garantisce inoltre alla Cina l'esportazione di 150.000 barili di greggio al giorno per 25 anni.

La Repubblica Popolare Cinese è oggi l'acquirente di petrolio più agguerrito del pianeta e, grazie alla forte crescita economica ed industriale, deve fronteggiare una prorompente domanda interna di energia. Il ministro del Petrolio iraniano, Bijan Zanganeh, che si trova in visita a Pechino per rafforzare le relazioni tra la Cina e il suo Paese, ha detto che Teheran è il principale fornitore di greggio del gigante asiatico e che si prepara ad esserne il principale partner commerciale nel tempo. Secondo dati ufficiali citati dalla stessa agenzia di stampa cinese, Pechino nel 2003 ha importato 226 milioni di tonnellate di greggio, circa il 13% dall'Iran.

E sempre l'agenzia del mondo missionario Misna riporta che nei giorni scorsi i ministri dell'Energia dei Paesi sudamericani, riuniti in conferenza sull'Isola Margarita, in Venezuela, hanno concordato di creare un'organizzazione petrolifera regionale. Scopo del progetto è salvaguardare l'integrità regionale e promuovere la cooperazione energetica tra i Paesi della regione, tra i quali sono annoverati importanti produttori mondiali di petrolio, come il Venezuela, e di gas (Bolivia). Attraverso la mutua collaborazione, i governi dovranno prefiggersi il compito di investire una parte dei proventi derivanti da questa unione in progetti di sviluppo e di lotta contro la povertà in tutti i Paesi del Sud America.

Consci dell'urgente bisogno d'energia, tuttavia, i rappresentanti dei governi regionali non hanno concentrato la loro attenzione solo sulle fonti energetiche tradizionali, come gas e petrolio, ma hanno riconosciuto l'importanza di sviluppare l'uso delle fonti alternative, considerate risorse in grado di ridurre la distanza in termini di sottosviluppo tra regioni più e meno avanzate, sia nel subcontinente che all'interno di uno stesso Paese.

"Il duopolio Nymex-Ipe sigilla il potere del capitale finanziario anglo-USA nel settore strategico del petrolio, dove contano con le 4 multinazionali maggiori, e mette in luce la vulnerabilità crescente delle economie dei blocchi concorrenti. Mentre appare evidente che ancora non è possibile adottare unilateralmente il "petroeuro" c'è chi preme per la creazione di un terzo polo energetico-finanziario per collocare sul mercato autonomamente il proprio petrolio" - riporta Tito Pulsinelli in un'approfondita analisi per Selvas. [GB]

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