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Kenya: dal letame nascono i fior
Carburanti
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Nel paese che ha praticamente bypassato la telefonia fissa per quella mobile e l'idroelettrico per il solare non resta che una parola d'ordine: innovare. Partiamo dalla capitale. Uno dei problemi più grandi d'Africa è la plastica che è diffusa in quantità industriali in ogni discarica a cielo aperto delle megalopoli africane; e non solo. Il Kenya, quindi, prende esempio dal Rwanda e vieta finalmente i sacchetti di plastica. E cosa ne farà di tutta la plastica che già c’è nel paese? Un progetto ambizioso vorrebbe trasformare tutti i futuri pali in legno che sostengono le linee elettriche, da piantare lungo le strade, in pali di plastica. Sarebbero leggeri, forti ma soprattutto contribuirebbero alla salvaguardia dell’ambiente.
Ma andiamo in campagna: a Nyahururu. In zona rurale la sperimentazione di maggior successo, copiata dalle zone omologhe asiatiche (evviva internet), sembra esser la cucina a biogas. Dal letame nascono i fiori...direbbe De Andrè. Nasce anche il biogas: per cucinare, illuminare, scaldare la casa nei mesi più freddi e produrre un fertilizzante di prima categoria da spargere nei campi.
Dopo una prima, non facile (per problemi culturali) e riuscita fase di sperimentazione, iniziata nel 2011, stiamo entrando nel 2017 nella fase di attualizzazione che prevede in Etiopia, Kenya, Tanzania, Uganda e Burkina Faso circa 56.000 biodigestori per un totale di 300.000 persone raggiunte. Il biogas è stato inoltre sperimentato, in piccola scala, anche dal governo del Nyandarwa, ad ovest del Monte Kenya, in decine di casi riscontrando il favore dei contadini che non possono permettersi né il costo della bombola a gas e che non hanno accesso al metano. Il prezzo per l'installazione in giardino del biogas è ancora alto: 750 euro, un po' troppo per esser diffuso su larga scala.
Ma come è fatto questo biodigestore da giardino famigliare? Un pozzo superficiale alto 70 cm e un metro di diametro collegato ad un biodigestore sotterraneo, grande più o meno come la nostra cucina di casa, ed una vasca di superficie di 1 metro per 2. Guardatevi il video. Nel pozzo mettiamo quotidianamente un secchio di letame ed uno di acqua; mescoliamo e poi togliamo il tappo. Il tutto scorre nel biodigestore ove avviene la produzione di gas che uscirà tramite tubo. Un quantitativo di fertilizzante di prima categoria uscirà nella vasca di superficie finale pronto per essere utilizzato in agricoltura. Sono sufficienti un paio di mucche a famiglia, tipico delle famiglie kikuyu in Kenya come delle famiglie di agricoltori di mezzo mondo, per alimentare l'impianto.
La cosa interessante è che questa modalità azzera il consumo di legna e relativo fumo. Un’innovazione che non necessita di elettricità alcuna. Le massaie kikuyu non tarderanno molto a pretendere dai propri mariti la fiamma pulita evitando il faticoso andirivieni in foresta con il pesante trasporto di legna.
Il carcere di Meru (a nord del Monte Kenya) s’è spinto ancora più in là sperimentando un biogas industriale dalle feci delle acque nere del penitenziario. La cosa già permette l’illuminazione di tutte le aree comuni oltre al funzionamento di una cucina di dimensioni alberghiere (2.000 persone).
Arriviamo a Meru Herbs, a nord del Kenya. Siamo a casa di uno dei produttori africani più interessanti del commercio equo e solidale. Famoso per il carkadè, un fiore rosso che arrivò dal Sud Sudan e che produce una bevanda dissetante. Tra le decine di prodotti che Meru herbs è riuscita a mettere in commercio sul mercato mondiale i più innovativi sono il “green coffee & lemongrass”, shell ginger ma su tutti il te della moringa oleifera o “albero dei miracoli” ricco di vitamina A, B e C, calcio, potassio, magnesio, ferro per tutti coloro che si sentono deboli e proteine. Si; avete letto bene. Foglioline come fossero bistecche. Aiuta chi ha insonnia, ansia, disturbi digestivi e un alto numero di aminoacidi e antiossidanti. I giapponesi stanno sperimentando a Meru nuove piante ed erbe per nuove soluzioni sanitarie, cosmetiche e alimentari.
Tutti queste foglie, fiori, alberi della vita o dei miracoli sono alimentati da una scientifica preparazione dei compost, da una miscela di letame e sostanze organiche. Dai quali nascono i fior.
Fabio Pipinato

Sono un fisioterapista laureato in scienze politiche. Ho cooperato in Rwanda e Kenya. Sono stato parte della segreteria organizzativa dell'Unip di Rovereto. Come primo direttore di Unimondo ho seguito la comunicazione della campagna Sdebitarsi e coniato il marchio “World Social Forum”. Già presidente di Mandacarù, di Ipsia del trentino (Istituto Pace Sviluppo Innovazione Acli) e CTA Trentino (Centro Turistico Acli) sono l'attuale presidente di AcliViaggi. Curo relazioni e piante.