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Energia: gas, accordo russo ma l'Ue rimane insicura
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Tra la Russia e l'Ucraina è stato trovato l'accordo sul prezzo del metano al metro cubo. "Se fosse stata una semplice questione di cifre probabilmente non si sarebbe arrivati a mettere a repentaglio il flusso di forniture di gas all'Europa e, di conseguenza, la credibilità che tanto la Russia quanto l'Ucraina stanno faticosamente cercando di conquistarsi in Europa" scrive Paola Delle Fratte sul sito Lettera22. L'accordo firmato alla fine di una notte di trattative prevede la vendita di gas russo all'Ucraina ad un prezzo nominale di 230 dollari per mille metri cubi, a fronte dei 50 che pagava prima dell'inizio della crisi. Ma non si tratta di una resa totale di Kiev visto che acquisterà tramite una società mediatrice (Rosukenergo) il gas estratto in altre Repubbliche ex sovietiche come il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Kazakhstan molto più a buon mercato. L'Ucraina dipenderà allora dalla Russia per 17 miliardi di metri cubi all'anno, mentre altri 40 miliardi le arriveranno dall'Asia Centrale tramite gasdotti di proprietà della Gazprom.
Dietro alle parole di rassicurazione dei mercati dei presidenti di Ucraina e Russia, compare una non velata paura e un sentimento di diffusa diffidenza. Se il premier Yekanurov ammette apertamente di aver imparato la lezione e per il futuro di voler ridurre la dipendenza dal metano, chi dichiara senza mezzi termini di non voler correre di nuovo il rischio di restare con i rubinetti a secco è proprio il ministro austriaco Bartenstein. "Tutta l'Europa - ha detto a Bruxelles - deve ripensare la sua politica energetica" promettendo che questa sarà una delle priorità nel prossimo summit europeo di marzo. Lì proporrà all'ordine del giorno un piano che guardi alla sicurezza dell'approvvigionamento, alla diversificazione delle fonti energetiche, alla competitività dei prezzi e ai possibili investimenti futuri nel settore. Tutto questo anche per sganciarsi da un ricatto di carattere economico, ma soprattutto per non sottostare ai cambi di umore e di interesse geopolitico di chi attraverso il controllo delle forze energetiche esercita il suo potere di influenza nelle varie aree del mondo. C'è da considerare che l'Ue avrà una forte concorrenza con la Cina quando verrà completata la rete di pipelines dal territorio russo a quello cinese.
E dal comico Beppe Grillo vengono promosse le "primarie dei cittadini" che raccoglieranno le proposte sui vari temi tra cui energia e trasporti. Si parte con la bassissima efficienza energetica. "Almeno la metà dei consumi è costituita da sprechi che si possono evitare utilizzando tecnologie economicamente mature. La crescita dell'efficienza e la riduzione degli sprechi costituiscono anche il pre-requisito per lo sviluppo delle fonti rinnovabili, che, allo stato attuale, costano di più e rendono meno delle fonti fossili".
A questo si aggiunge l'inefficienza nella produzione termoelettrica con un rendimento al 38% delle centrali termoelettriche dell'Enel a differenza del 94% del potenziale energetico del combustibile nella co-generazione diffusa di energia elettrica e calore, con utilizzo del calore nel luogo di produzione e trasporto a distanza dell'energia elettrica. "Nei trasporti urbani il fulcro su cui fare leva è il potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e l'introduzione di mezzi pubblici a uso individuale, con motori elettrici alimentati da reti e non da batterie". Grillo propone ancora reti di cavi elettrici protetti sull'asfalto stradale in modo da poter alimentare non solo mezzi di trasporto pubblici collettivi, ma anche flotte di automobili pubbliche a uso individuale con pagamento al consumo mediante scheda elettronica prepagata. Ora spazio alle primarie dei cittadini.[AT]
Fonte: BeppeGrillo.it
Approfondimenti: Decrescita.it