Soia: a quando la chiarezza?

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La soia "Roundup Ready" di Monsanto, geneticamente modificata per resistere alla somministrazione del glifosato, il diserbante ad ampio spettro prodotto dalla stessa Monsanto, è stata attentamente studiata dal Centro di ricerca agricola di Malle, in Belgio, che ha rilevato in essa la presenza di frammento sconosciuto nel genoma, non appartenente nè alla pianta stessa, nè ai geni modificati introdotti. Monsanto ha dichiarato che la soia attualmente distribuita è del tutto identica a quella commercializzata fin dal 1996. Queste sequenze non sono nuove, bensì sono sempre state presenti nel patrimonio genetico della Soia Roundup Ready e lo erano anche quando sono stati condotti i test originali per valutarne l'impatto ambientale e la sicurezza per l'alimentazione animale e umana. Il responsabile del team di ricerca ha dichiarato che "allo stato attuale non ci sono elementi per affermare che questo frammento sconosciuto ponga problemi", tuttavia i genetisti ritengono che questa scoperta sia la prova delle grandi incertezze scientifiche, relative al trasferimento dei geni. Intanto Verdi Ambiente e Società hanno protestato presso la Commissione UE che fissa l'obbligo di etichettare la presenza di OGM al di sopra di una soglia ritenuta accidentale, in quanto, a tutt'oggi, nessun metodo di analisi scientifica è in grado di stabilire con precisione in che quantità gli OGM sono contenuti in un alimento o in una partita di sementi.
Pubblicato il: 18.08.2001
" Fonte: » Vita, Liberation, Monsanto, VAS;
" Approfondimento : Greenpeace Rapporti, Kontrokultura;
" Azione : Scrivi alla Monsanto contro la Soia Round Up;

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