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Agricoltura e ambiente: Italia maglia nera in Europa
Biotecnologie
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La biodiversità degli ambienti agricoli è in una situazione di grave rischio e l'Italia è purtroppo un esempio negativo per l'Europa. E' quanto denuncia la LIPU-BirdLife Italia con l'illustrazione del rapporto sulla "condizionalità ecologica", presentato oggi a Bruxelles da BirdLife International, rete mondiale di associazione per la salvaguardia degli uccelli (di cui LIPU è rappresentante per l'Italia), e dall'Institute for European Environmental Policies (IEEP).
Dal 1° gennaio di quest'anno un Regolamento dell'Unione europea subordina la concessione di sussidi agli agricoltori a un effettivo rispetto dell'ambiente. Tuttavia, secondo lo studio presentato oggi a Bruxelles il recepimento di questo Regolamento da parte degli Stati membri UE è stato largamente insoddisfacente. "L'Italia è purtroppo diventata un caso studio negativo" - dichiara Claudio Celada, Direttore Area Conservazione LIPU-BirdLife Italia. "Infatti il frequente ricorso a deroghe da parte del Ministero delle Politiche Agricole e delle Regioni sta minando l'efficacia del decreto sulla eco-condizionalità e sta dunque esponendo numerose specie di uccelli agricoli, peraltro in calo da molti anni, a ulteriori rischi di estinzione".
"Chiediamo al ministro Alemanno - spiega Patrizia Rossi, Responsabile Agricoltura LIPU-BirdLife Italia - di avviare un serio processo di revisione del decreto per arrivare finalmente a un corretto recepimento del Regolamento sulla condizionalità ecologica. In questo senso, la LIPU è pienamente disponibile a collaborare e mettere a disposizione le proprie competenze affinché tale obiettivo sia raggiunto. Questo per far sì che siano realmente rispettati gli standard ambientali e venga fermato il già grave declino degli uccelli tipici degli ambienti agricoli, come l'Allodola, la Rondine, il Barbagianni".
"Il Ministero italiano delle Politiche Agricole - conclude Patrizia Rossi - ha più volte dimostrato interesse e attenzione per questi temi. E' però indispensabile che ai principi seguano i fatti e che la realtà agricola e ambientale italiana venga finalmente valorizzata per quella che è: uno straordinario patrimonio di risorse e natura e non il fanalino di coda di tutto il continente".