È dai territori che dovremmo ripartire

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Foto: Unsplash.com

Per fortuna non è sempre così: la Regione Lazio, ad esempio, si è fatta promotrice di un’interessante iniziativa sotto più punti di vista battezzata Bonus Lazio Km O. Si tratta di un contributo a fondo perduto a beneficio dell’anello finale della filiera agroalimentare: la distribuzione in tutte le sue accezioni (dalla ristorazione alla vendita al dettaglio); cercando di innescare una connessione virtuosa con l’inizio della stessa, ossia la produzione.

L’obiettivo è favorire l’acquisto e il consumo di prodotti tipici del territorio, elevandoli da beni di prima necessità volti a soddisfare un bisogno fisiologico (nutrirsi) a presìdi di biodiversità e tradizioni delle comunità, nonché promotori dell’economia locale.

È dai territori e dalle loro peculiarità che dovremmo infatti ripartire per un futuro che porti con sé un minimo di prospettiva. Mentre il rischio è che nell’uscire dalla situazione pandemica, e dalla crisi socioeconomica che ne è diretta conseguenza, assistiamo impotenti a un degrado dell’economia di prossimità; rimpiazzata dall’espandersi senza tregua delle vendite online.

Mi chiedo per quale motivo le associazioni dei commercianti non denunciano quanto sta accadendo. Perché non rivendicano i benefici in termini di tassazione garantiti ai colossi del digitale, in virtù delle loro sedi dislocate dove fa più comodo dal punto di vista fiscale.

Siamo in presenza di operazioni di greenwashing mai viste prima. Dalla multinazionale che pratica una sostenibilità di facciata a quella che si veste da socialmente responsabile diventando paladina del diritto al lavoro. Queste sono forme di appropriazione di valori che da sempre sono emblema dell’economia locale ma che, a causa del galoppare della globalizzazione, per molti anni sono stati messi a tacere perché ritenuti superflui. Allora perché rimaniamo silenti di fronte a questa situazione drammatica facendoci male da soli e non iniziamo un processo inverso e virtuoso che ponga nuovamente al centro i territori e le comunità?

Le città e i paesi si stanno depauperando in modo serio, e per certi aspetti irreversibile, delle attività commerciali di vicinato da sempre un carattere distintivo della nostra penisola, e apprezzate anche dai turisti alla ricerca di esperienze autentiche legate all’italianità...

L'articolo di Carlo Petrini segue su Slowfood.it

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