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Roma: 20 marzo, manifestazione "Fuori l’acqua dal mercato!"
Acqua
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"Fuori l’acqua dal mercato!". Con questo slogan prenderà il via domani a Roma la grande manifestazione promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua per la "Ripubblicizzazione dell’acqua, per la tutela di beni comuni, biodiversità e clima, per la democrazia partecipativa". L'iniziativa intende bloccare le politiche di privatizzazione della gestoione dell’acqua, per riaffermarne il valore di bene comune e diritto umano universale, per rivendicarne una gestione pubblica e partecipativa, per chiedere l’approvazione della legge d’iniziativa popolare.
"Mentre la nostra proposta di legge d’iniziativa popolare giace nei cassetti delle commissioni parlamentari, l’attuale Governo - approvando il decreto Ronchi - ha impresso un’ulteriore pesante accelerazione, approvando, nonostante l’indignazione generale, leggi che consegnano l’acqua ai privati e alle multinazionali" - scrivono le associazioni del Forum.
A questo scopo domani verrà lanciata anche la raccolta firme per tre referendum abrogativi delle norme che hanno privatizzato l’acqua in Italia. Un vasto fronte di organizzaziioni - dalle associazioni dei consumatori alle associazioni ambientaliste, dal mondo cattolico e religioso al popolo viola, dai movimenti sociali al mondo sindacale, alle forze politiche - si è infatti aggregato al Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua e ha dato vita al costituendo Comitato Promotore che, a partire dal prossimo mese di aprile a luglio, metterà in atto una grande campagna di raccolta firme per la promozione di tre quesiti referendari.
Il 6 marzo è nata ufficialmente l'Associazione del Coordinamento nazionale degli Enti locali per l'acqua bene comune e per la gestione pubblica del servizio idrico". Un passaggio chiave sottolinea che "in questi anni moltissimi enti locali hanno approvato delibere in difesa dell'acqua come bene privo di rilevanza economica (andando così in controtendenza rispetto alla legislazione nazionale e riappropriandosi di conseguenza della potestà legislativa in materia), ma ognuno si era finora mosso isolatamente. All'inizio del mese, invece, per la prima volta, diventano parte di un'organizzazione comune per rafforzare la loro azione. Sono gia' oltre 200 fra comuni, province e c'è anche una regione, la Puglia".
La manifestazione di domani intende porre all'attenzione non solo il problema della "ripubblicizzazione dell'acqua" ma tutte quelle resistenze in difesa dei "beni comuni" che in questi ann sono nate sui territori. "La nostra esperienza collettiva, plurale e partecipativa - spiegano i promotori - è il segno più evidente di una realtà vasta e diffusa, di un movimento vero e radicato nei territori, che ha costruito consapevolezza collettiva e capacità di mobilitazione, sensibilizzazione sociale e proposte alternative". "Ci siamo sempre mossi con la consapevolezza che quanto si vuole imporre sull’acqua e in ciascun territorio è solo un tassello di un quadro molto più ampio che riguarda tutti i beni comuni, attraversa l’intero pianeta e vuol mettere sul mercato la vita delle persone".
Più in generale il Forum sottolinea che "la perdurante crisi economica, occupazionale, ambientale, alimentare e di democrazia, è la testimonianza dell’insostenibilità dell’attuale modello di produzione, consumi e vita. E il recente fallimento del Summit Onu di Copenaghen è solo l’ultimo esempio dell’inadeguatezza delle politiche liberiste e mercantili, incapaci di rispondere ai diritti e ai bisogni dell’umanità. "Per questo - sottolinea il Forum - le mobilitazioni popolari, capaci di proposte alternative nel segno della democrazia condivisa, stanno tenacemente contrastando la politica delle “grandi opere” devastatrici dei territori, una gestione dei rifiuti legata al business dell’incenerimento, un modello energetico dissipatorio e autoritario, basato su impianti nocivi ed ora anche sul nucleare.
"Pensiamo - conclude l'appello - che la manifestazione, oltre ad essere un importante ed unificante momento di lotta, ponga con intelligenza e determinazione la questione della democrazia partecipativa, ovvero l’inalienabile diritto di tutte/i a decidere e a partecipare alla gestione dell’acqua e dei beni comuni, del territorio e dell’energia, della salute e del benessere sociale". [GB]