www.unimondo.org/Guide/Sviluppo/Land-grabbing
Land grabbing
La scheda
Nella traduzione italiana significa “accaparramento di terre”; parafrasato potrebbe essere “rapina di terre” (suoli agricoli ed acqua) e di territori (sistemi sociali ed ambientali). Il fenomeno riguarda un processo d'investimento speculativo che dal 2007 sta galvanizzando i capitali finanziari forti (europei, americani ed arabi) e le multinazionali dell’agro-business i quali si assicurano concessioni o contratti d’affitto pluridecennali su grandi estensioni di terra fertile in Africa, America latina ed Asia.
La storia si ripete sempre uguale da centinaia di anni: il controllo del territorio e delle sue risorse naturali e umane è stato il principio guida dell’espansione coloniale avviata nel XVI secolo e per alcuni Paesi non ancora totalmente conclusa.
Nella sua edizione più recente, questa forma di colonizzazione è guidata da molteplici scopi: dall’investimento meramente lucrativo alla ricerca di spazi per produrre a basso costo, attraverso l’attivazione di produzioni di cibo o di materie prime (tra cui anche legname e minerali) da esportare per alimentare i mercati ricchi in beni di consumo e combustibili vegetali (agrocarburanti) o per costruire infrastrutture, dighe o centri turistici, per espandere un’area urbana o per occupare militarmente un territorio. A farne le spese è il mondo rurale dei Paesi più vulnerabili o delle aree più marginali dei Sud e dei Nord. In particolare a Sud, chi lavora la terra ancestrale detiene diritti consuetudinari che non sono, però, riconosciuti dalla legislazione fondiaria degli Stati nazionali; non possedendo titoli di proprietà sulla terra, queste persone sono facilmente espropriate dalle terre del demanio pubblico con conseguente esclusione dalla produzione e dall’accesso al cibo.
Notizie
La deforestazione finanziata!
Banche, stati, operatori commerciali e fondi internazionali dovrebbero smettere di finanziare la deforestazione come modello di business. (Alessandro Graziadei)
Un camper nei conflitti: ambientali
Un camper nei conflitti è un podcast settimanale realizzato con una collaborazione di Associazione culturale inPrimis, Atlante delle guerre e dei conflitti del Mondo e Unim...
Kenya, la denuncia dei Sengwer
In una lettera diffusa a fine giugno da Survival International, i Sengwer del Kenya fanno appello all’opinione pubblica occidentale affinché smetta “di finanziare progetti di conserv...
India: lo sviluppo “sostenibile” di Little Andaman
Una zona di libero scambio "sostenibile" che competerà con Singapore e Hong Kong. Dove? Nella Onge tribal reserve di Little Andaman. (Alessandro Graziadei)
"Scendete dal pero!”
Nonostante la fascinazione tutta contemporanea per la campagna, quella italiana quando non sta scomparendo si va spopolando. (Alessandro Graziadei)
Tanzania: diritto alla terra negato ai maasai del Ngorongoro
Il governo sta per avviare un piano ricollocazione che interesserà oltre 80mila persone, in larghissima maggioranza pastori maasai, presenti da generazioni nel parco del Ngorongoro. Un piano motiva...
Insieme per fare informazione. In nome di un mondo migliore
Da oggi Raffaele Crocco è il nuovo direttore di Unimondo. Resta anche direttore responsabile dell’Atlante. Due progetti che si affiancano con l’idea di diventare un migliore strumento di informazione.
Difensori dei diritti umani sotto attacco
Avvocati, attivisti, giornalisti: tra marzo e settembre c’è stato in media un attacco al giorno contro i difensori dei diritti umani. (Lia Curcio)
Fiume Nenskra, Georgia: la diga viola i diritti della comunità svan
Il progetto della centrale idroelettrica di Nenskra, in Georgia, è stato ritenuto "non conforme" ad una serie di standard richiesti dalla Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo...
Proteggere il pianeta potrebbe sfrattare milioni di persone
Centoventotto tra esperti e ONG ambientaliste e dei diritti umani lanciano un monito: la proposta ONU di aumentare le aree protette globali potrebbe portare a gravi violazi...
Successivo » 1 2 3 4 5