Bobba, Olivero, Poletti: sperare nel governo Renzi?

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Tra accuse di giovanilismo e gattopardismo malcelato il neo-Premier e Segretario del PD, si appresta a cavalcare il toro impazzito del governo Italiano.

Negli scorsi giorni la squadra è stata ultimata con le nomine dei Viceministri e dei Sottosegretari.

Alcuni di loro provengono dal mondo del terzo settore e della cooperazione; la speranza è quella che possano rivelarsi davvero incisivi per produrre una svolta nel nostro Paese.

Deve essere strano per Barack Obama sentirsi dire circa ogni 10 mesi: “Presidente, c’è il nuovo Premier italiano che vuole parlarle...”. E lui: “Non mi ricordavo ci fossero le elezioni in Italia”. Infatti, non ci sono state elezioni.

Lo stupore lascia subito spazio al sentimento di vicinanza a Letta che, se pur in scala molto ridotta e assai più confusionaria, rappresenta un partito che si definisce democratico, come quello di cui Obama è degno rappresentante, e parte la domanda: “Non mi dica che è tornata la destra con qualche fantoccio di Berlusconi...”. Risposta finale, da ko senza possibilità di replica: “No, no, il Premier del Partito Democratico è stato sostituito da un altro premier del Partito Democratico...”. Risate ironiche, sospiro preoccupato, buio.

Questa però è la realtà, e mentre Renzi diviene il più giovane Premier della storia d’Italia – 39 anni, al pari di Mussolini, e qui una toccatina di ferro ci sta – gli italiani ancora stanno aspettando quelle riforme strutturali di cui il nostro paese ha bisogno come un assetato nel deserto. Vedremo cosa faranno le ministre della difesa e degli esteri.

Ed il terzo settore, che negli ultimi anni, come Unimondo ha attentamente monitorato è stato spogliato di quasi tutto le sue risorse?

Dovrebbe ricevere nuova linfa da tra neo-nominati ad importanti dicasteri che proprio dallo stesso provengono, vediamo perché.

Luigi Bobba e Andrea Olivero sono stati entrambi presidenti delle Acli. Conoscono da vicino le difficoltà quotidiane dell’associazionismo e di chi nelle associazioni e grazie alle associazioni vive e cerca di progettare un’Italia diversa, più concreta e dove la politica sia più utile e meno gridata.

Hanno fatto entrambi il grande salto: Bobba nel 2006 tra le fila del Pd, Olivero lo scorso anno tra quelle di Scelta Civica per passare poi dopo pochi mesi con gli scissionisti centristi e cattolici denominati Popolari per l’Italia. Stessa base, ma scelte diverse, quindi. Oggi, nel neonato governo Renzi, Luigi Bobba è sottosegretario del lavoro, mentre Andrea Olivero, viceministro dell’agricoltura. Settori chiave, per i quali facciamo loro i migliori auguri, augurando a noi stessi che rimangano aclisti sensibili e concreti, pronti a sbattere i pugni per il futuro del terzo settore e del Paese, senza mutare in politici carrieristi, lontani dal mondo quotidiano.

Diversa e altrettanto importante la storia di Giuliano Poletti neo Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, perito agrario, una vita dedicata al mondo della politica (Pci, Pds, eletto lo scorso anno con Scelta Civica e sempre definitosi indipendente) e della cooperazione, è stato fino al 2012 presidente di Lega Coop Nazionale. Ha fama di uomo onesto e concreto, certamente conosce a fondo i gangli della giungla contrattualistica del mondo lavorativo italiano di oggi e ha promesso di porvi subito rimedio. Questi i punto fondamentali dichiarati al momento del suo insediamento: immediata accelerazione del rimborso dei debiti della PA nei confronti delle imprese italiane, riduzione delle tipologie di contratto, con norme più flessibili e tutele più forti per i lavoratori, unite a crediti di imposta alti per le imprese che decidono di assumere, rafforzamento della cogestione aziendale,  progettazione di un nuovo welfare che veda finalmente collaborare pubblico e privato, rafforzamento degli incentivi per l’imprenditoria di giovani e donne, per le aggregazioni tra piccole e medie imprese e per le start-up innovative.

Temi importanti quindi e stringenti. A tutti e tre buon lavoro con la speranza che si incontrino, si confrontino e assieme lavorino per il tutto la nazione, con un occhio di riguardo al terzo settore, motore silenzioso, affaticato, ma resistente e sempre acceso di un’Italia sempre più in emergenza.

Fabio Pizzi

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