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Assicurare il futuro al no profit
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Le associazioni del terzo settore sono italiano sono più di 450.000. Un piccolo esercito di pace, spesso mal equipaggiato – in senso economico-finanziario, ma ben addestrato – nel senso di pronto a sopperire con volontà e passione alle mancanze materiali.
Come anticipato lo scorso anno da Vita.it, il Censimento delle Istituzioni no profit ha raggiunto per la precisione 467.729 organizzazioni, oltre il doppio di quelle rilevate nell’ormai lontano 2001.
In effetti, sostiene sempre Vita.it, non è stato facile individuare tutte le realtà della penisola appartenenti al settore, in quanto ad oggi non esistono ancora un albo o un elenco predisposti per legge dove registrare gli enti che operano senza fini di lucro.
Pertanto, l’Istat ha deciso di mettere nello stesso paniere tutti i soggetti privati quali partiti, associazioni, cooperative, enti religiosi, gruppi sportivi ma anche università e ospedali, che sono soliti non distribuire dividendi ai soci.
A farla da padrone sono le associazioni, seguite a ruota da partiti, sindacati e enti religiosi.
Ma qual è la distribuzione regionale del mondo del terzo settore?
Se fino a pochi anni fa il record del no-profit – con oltre il 14% della associazioni a livello nazionale - spettava alla Lombardia, oggi la classifica è radicalmente mutata e al primo posto figura la Valle d’Aosta.
Grandissima in ambito solidale, la piccola Regione del nord presenta infatti una associazione no profit ogni 68 abitanti, seguita dalla Provincia di Bolzano con una ogni 74 e da quella di Trento con una ogni 75: facendo una media regionale il Trentino Alto Adige rappresenta la seconda regione più virtuosa nel no profit per numero di associazioni a livello nazionale (1 ogni 74)
Questi nuovi dati emergono da una recente ricerca del gruppo assicurativo DAS Italia, riportato dalla stampa lo scorso 29 maggio.
La ricerca, effettuata per procedere con una precisa mappatura nazionale, aveva lo scopo di fornire le informazioni necessarie alla compagnia per poter dedicare al mondo no profit polizze ad hoc, atte a garantire la sicurezza legale di dirigenti ed operatori.
Nel comunicato stampa di presentazione delle stesse, Roberto Grasso, direttore Generale di DAS Italia ha voluto sottolineare l’importanza del terzo settore “La nostra polizza, dedicata al mondo del no-profit vuole essere un contributo a quella rete solidale e sociale che sostiene le fondamenta del nostro Paese. Avvicinandoci a questa realtà ci siamo resi conto che tutte le persone impegnate in quest’ambito, oltre al tempo che impiegano, spesso senza fini di lucro, rischiano in prima persona di trovarsi coinvolte in questioni di natura legale”. Come a dire che spesso chi lavora od opera nel no-profit rischia molto sulla propria pelle e spesso lo fa senza tutela.
Anche il mondo delle assicurazioni, vedendone l’esponenziale crescita in nemmeno dieci anni, ha intuito il grande potenziale rappresentato dal terzo settore, sempre più “supporto” ad un sistema Paese che non solo ha smesso di correre, ma cammina zoppicando vistosamente.
Da quando abbiamo presentato un’analisi del no profit in Italia sono passati alcuni mesi, ma la situazione non pare cambiare. È passato un governo, ne è arrivato un altro, ma stiamo ancora aspettando risposte chiare. Continuiamo a lavorare, sperando in un cambiamento a breve.
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