Tolleranza zero contro le mine

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Tolleranza zero contro le mine e tutte le armi con effetti simili: questo l'appello lanciato dalla parlamentare europea Luisa Morgantini il 16 giugno nel corso di una giornata di informazione sulle mine tenutasi al Parlamento Europeo. Accanto a lei c'era Jody Williams, simbolo della Campagna Internazionale per la Messa al Bando delle Mine, premio Nobel per la pace nel 1997: due donne unite da una grande passione civile ed umanitaria che le ha portate a combattere fianco a fianco innumerevoli battaglie, fino a quella contro la guerra in Iraq.

"Una passione che deve unire cuore e cervello," affermano, spiegando che nell'attuale clima di guerra totale bisogna lavorare per un cambiamento di mentalità, per smilitarizzare la mente delle persone ed invertire la tendenza ad investire risorse e conoscenze in un concetto di sicurezza che vuol dire distruzione e morte anziché garanzia dei diritti fondamentali della maggior parte della popolazione mondiale. Nel corso della giornata si sono alternati gli interventi di operatori umanitari, esperti, rappresentanti di istituzioni europee ed internazionali. Tra loro, anche Plamenko Priganica, bosniaco, che ha vissuto sulla propria pelle il dramma di un trauma da mina e, dopo essersi chiesto "perché proprio a me?" si è dedicato alla cura e all'assistenza di chi ha avuto una simile esperienza.

Tutti hanno ribadito come le mine - antipersona o anticarro - e armi come le munizioni cluster continuino a causare sofferenze indicibili ai civili e ad ostacolare la ricostruzione, lo sviluppo e la pacificazione.

E come, per mettere fine a questo scempio, sia fondamentale continuare con l'impegno per l'adesione di tutti gli Stati al trattato per la messa al bando delle mine, la cessazione di produzione e uso da parte di eserciti e gruppi armati irregolari, e lo stanziamento di fondi per le attività di bonifica, prevenzione e assistenza alle vittime e per evitare che altre armi, prime tra tutte le munizioni cluster, continuino a seminare il terrore.

Intanto lo scorso 7 luglio il Senato belga ha approvato all'unanimità, il disegno di legge che si propone di estendere alle munizioni cluster il divieto che riguarda le mine antipersona. La proposta di legge belga, il cui contenuto è sostanzialmente identico a quello del disegno di legge presentato al Senato italiano nell'ottobre 2004, deve passare ora all'esame della Camera. E' ora da sperare che anche il parlamento italiano rompa gli indugi e proceda alla discussione del disegno di legge, da troppo tempo "insabbiato" alla Commissione Difesa del Senato. Sono infatti passati sei mesi da quando il testo è stato deferito alla Commissione, ed ancora non è stato nemmeno inserito in calendario.

di Simona Beltrami

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