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Rifiuti: crisi in Campania con proteste e calo della Rd
Corruzione e denuncia
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In Campania si ritorna nella crisi rifiuti. All'allarme lanciato dal commissario straordinario Corrado Catenacci è arrivata una prima risposta dal ministro dell'ambiente, Altero Matteoli senza nascondere le immense difficoltà. Il ministro ha richiamato al legame che vede la gestione dei rifiuti collegata agli interessi delle cosche mafiose. Lo stesso Matteoli ha ricordato un nuovo motivo di preoccupazione: la magistratura ha disposto il sequestro dei 7 impianti di produzione di Cdr della regione, ordinando che siano messi "a norma" soprattutto sul tipo di combustibile prodotto. "Rispettiamo il lavoro della magistratura, è giusto che faccia il suo corso ed individui le irregolarità, facendo in modo che si ottemperi alle prescrizioni" ha dichiarato Legambiente. Contestualmente, previa consultazione con le Province interessate, si dovranno individuare i siti di stoccaggio delle balle di Cdr e dare il "via" a una serie di "tavoli tecnici con i Comuni, le Province, i consorzi". Un nuovo tentativo, insomma, per provare a passare dalla gestione straordinaria a quella ordinaria.
A questo si lega il problema delle discariche "emergenziali", tra cui quella in località Basso dell'Olmo per cui è partita una protesta che ha portato centinaia di manifestanti ad occupare l'autostrada Salerno-Reggio Calabria da ormai 5 giorni, con la tragica morte di un manifestante stroncato da un infarto. In un'intervista al sito Eco dalle città, Giulio Facchi, ex sub-commissario governativo per l'emergenza rifiuti campana "si è già andati oltre agli impegni presi: a Giugliano, ad esempio ci si sarebbe dovuto fermare al livello terra, mentre si è già emersi per una quindicina di metri". "Esaurite queste, dunque, bisognerà aprirne di nuove come quelle a Montesarchio, nel Beneventano che ha potenzialità di stoccaggio enormi: circa 6 milioni di metri cubi - racconta Facchi che precisa che non è stato fatto un lavoro di informazione e creazione del consenso e quindi si va verso un scontro duro e non mediato. Sta di fatto che in Campani sta diminuendo la percentuale di raccolta differenziata anche a causa del cambio continuo di modalità di raccolta senza lavorare sulla raccolta dell'umido.
Da sottolineare che gli ultimi fonti per l'autorità commissariale sui rifiuti campani risalgono al Governo del centrosinistra quando nel 1998 diede dei fondi al commissario Rastrelli, appartenente all'opposta fazione. Legambiente per voce del suo direttore generale Francesco Ferrante e del presidente regionale Michele Buonomo, interviene dichiarando che "è assurdo ed inaccettabile investire soldi pubblici per far funzionare gli impianti gestiti dai privati e per lo più già recidivi nella gestione degli impianti. Gli stessi soldi che potrebbero e dovrebbero essere utilizzati per far decollare un efficienti ed efficace sistema di raccolta differenziata. Forse è il caso che invece di chiudere gli impianti, si allontani chi li gestisce. Sin dall'inizio dell'avvio degli impianti- continua la nota dei due esponenti di Legambiente- abbiamo denunciato le nostre perplessità sul cattivo funzionamento, si poteva e si doveva intervenire prima.. Sembra che in Campania l'emergenza debba essere infinita".
"E nel frattempo- concludono Ferrante e Buonomo di Legambiente- quello che è l'anello determinante dell'intero ciclo, la raccolta differenziata continua ad essere una chimera. Ma forse è bene ricordarlo che senza una raccolta differenziata spinta, efficiente ed efficace la telenovela dell'emergenza in Campania difficilmente scriverà la parola fine".
Questa denuncia viene confermata da una segnalazione secondo cui in alcune sedi distaccate degli uffici comunali, fra i quali il comando della Polizia Municipale, non esista un servizio di raccolta differenziata per la carta. Questa situazione è stata confermata dall'assessorato competente (Protezione Civile e Difesa Suolo).
A questo si aggiunge la confusione tra le modalità di raccolta che vede in alcune zone della città attivo un porta a porta e in altre il sacco va depositato presso una palina stradale, punto di raccolta. In entrambe queste modalità, i cittadini inseriscono in un unico sacco viola, fornito a domicilio, gli imballaggi e gli altri rifiuti in carta, cartone, plastica, alluminio, acciaio. Solo in alcune zone della città ai residenti sono stati consegnati, nell'ambito del progetto Napulita, dei bidoncini condominiali dedicati alla carta. Lungo le strade vengono installate campane di colore giallo in cui vanno inseriti barattoli, flaconi e tutti gli altri imballaggi in plastica, alluminio ed acciaio. Per le bottiglie, i barattoli ed i contenitori in vetro, continua ad utilizzare le campane verdi, di cui abbiamo fortemente aumentato il numero. Entro marzo 2005 questa dovrebbe essere la modalità di conferimento per tutta la città. Uffici comunali compresi. [AT]
Altre fonti: Eco dalle città, La nuova ecologia