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Omicidio di Daphne Caruana Galizia, le tracce portano in Montenegro
Corruzione e denuncia
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Foto: Unsplash.com
In questa intervista rilasciata al quotidiano montenegrino Vijesti, Matthew Caruana Galizia, figlio della giornalista maltese Daphne Caruana Galizia assassinata tre anni fa, rivela alcuni dettagli dell’inchiesta sul caso Možura, condotta da sua madre, che si era focalizzata soprattutto sui legami tra l’attuale presidente del Montenegro Milo Đukanović, l’ormai ex premier maltese Joseph Muscat e l’élite al potere in Azerbaijan. Dopo la tragica morte della madre, Matthew, anch’egli giornalista, si è impegnato a portare avanti le sue inchieste. Insieme al padre e ai fratelli, ha fondato The Daphne Caruana Galizia Foundation allo scopo di rafforzare lo stato di diritto a Malta.
Il processo per l’omicidio di sua madre è ancora in corso. Secondo lei, tutte le persone coinvolte nella morte di sua madre si trovano sul banco degli imputati oppure c’è qualcuno che sta ancora sfuggendo alla giustizia?
Credo che ormai nessuno – né della procura né della polizia, né del governo né dell’opposizione [maltese], né della Commissione europea e nemmeno dei governi di altri paesi – dubiti che ci siano ancora delle persone che stanno sfuggendo alla giustizia. C’è però chi preferirebbe ignorare questa evidenza e spostare il focus della vicenda su altri argomenti e chi, invece, sta lottando per ottenere piena verità e giustizia.
I principali protagonisti dell’affare Možura
Joseph Muscat, l’ex premier maltese, ha rassegnato le dimissioni sotto pressione dell’opinione pubblica dopo lo scoppio dello scandalo legato agli affari dell’azienda Enemalta e dopo le rivelazioni sul coinvolgimento di alcuni dei suoi più stretti collaboratori nell’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia. Muscat si è recato più volte in visita in Montenegro.
Konrad Mizzi, l’ex ministro dell’Energia maltese, anch’egli ha rassegnato le dimissioni sull’onda della pressione dell’opinione pubblica. Il nuovo premier maltese, Robert Abela, ha dichiarato che Mizzi si è dimesso a causa del suo coinvolgimento nello scandalo Panama Papers e per i legami con l’uomo d’affari Yorgen Fenech, accusato di aver partecipato all’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
Tiziano Mousu, console onorario di Malta in Montenegro, ha testimoniato al processo per tentato “colpo di stato” [avvenuto durante le elezioni parlamentari in Montenegro del 16 ottobre 2016]. Keith Schembri, l’ex capo di gabinetto di Joseph Muscat, si è dimesso dopo essere stato interrogato dalla polizia in merito all’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
Yorgen Fenech è accusato di essere il mandante dell’omicidio della giornalista. Secondo quanto riportato dalla Reuters, Fenech, attraverso la sua azienda 17 Black, ha guadagnato svariati milioni di euro grazie al progetto del parco eolico di Možura. I media maltesi sostengono invece che sarebbe stato proprio Fenech a rivelare ai media alcune informazioni sullo scandalo Možura.
Turab Musayev è uno dei direttori dell’azienda SOCAR. Secondo Reuters, Musayev è uno dei fondatori dell’azienda Cifidex, legata alla società offshore GSA Services Ltd. registrata nell’isola di Guernsey.
Sua madre ha mai parlato del progetto Možura e della corruzione ad esso legata, o di un possibile coinvolgimento di alcuni politici montenegrini negli affari su cui stava indagando? Ha mai menzionato qualcuno del Montenegro?
Sì, mia madre stava indagando sugli affari dei funzionari maltesi in Montenegro, in particolare sulle attività di Konrad Mizzi, Joseph Muscat e Tiziano Mousu, poi sull’azienda Vitals Global Healthcare e Ram Tumuluri, nonché sugli affari della SOCAR [compagnia statale petrolifera azera] in Montenegro.
Il personaggio chiave su cui stava indagando era Milo Đukanović, all’epoca primo ministro del Montenegro. Stava indagando sui rapporti tra Đukanović, Muscat e l’élite al potere in Azerbaijan. Il legame tra i funzionari azeri, quelli montenegrini (compreso Đukanović), quelli maltesi (compresi Mizzi, Schembri e Muscat) e i rappresentanti dell’azienda Shanghai Electric (controllata dal governo cinese) ha subito suscitato sospetti.
Ci sono degli indizi di eventuali transazioni sospette legate a questi affari che potrebbero vedere coinvolte alcune persone, aziende e banche del Montenegro? I funzionari montenegrini che hanno preso parte al processo decisionale relativo al progetto Možura erano coinvolti in pratiche corruttive?
Sì, l’Universal Capital Bank [con sede a Podgorica] è coinvolta. Yorgen Fenech riceveva pagamenti sul suo conto presso la Noor Bank di Dubai dalla società Mayor Trans Ltd. registrata alle Seychelles, dietro cui c’è un uomo dell’Azerbaijan. Questi pagamenti venivano effettuati da un conto aperto presso la banca lettone ABLV, successivamente chiusa per sospetto di riciclaggio di denaro. La società Mayor Trans Ltd. ha un conto anche presso l’Universal Capital Bank. Per cosa veniva utilizzato questo conto e chi lo gestiva? La possibilità che il conto presso l’Universal Capital Bank fosse stato utilizzato come un fondo nero per la corruzione in Europa dovrebbe attirare l’attenzione del ministero delle Finanze statunitense e dell’Autorità bancaria europea.
Quali sono le più recenti rivelazioni sul caso Možura che potrebbero essere rilevanti per i cittadini del Montenegro?
Lo scandalo Možura è l’esempio di una rete criminale organizzata, costituita da alcuni funzionari e uomini d’affari corrotti provenienti da Malta, Azerbaijan, Cina e Montenegro, che rubavano i soldi davanti ai nostri occhi. Tuttavia, questo progetto sembra di poco conto rispetto ad alcuni affari di privatizzazione più grandi, multimiliardari, affidati [ad alcune aziende] attraverso un processo intriso di corruzione, nel settore sanitario e in quello della sicurezza. L’azienda Vitals Global Healthcare ha corrotto alcuni funzionari maltesi, usando lo stato per fare ingresso in Montenegro, Albania e Macedonia del Nord. L’azienda SOCAR sta facendo la stessa cosa in Montenegro, dopo aver commesso una grande truffa a Malta con il progetto Electrogas.
Come commenta il fatto che il parlamento montenegrino ha respinto la proposta di istituire una commissione d’inchiesta sul caso Možura?
I membri del parlamento che hanno votato contro questa proposta non stanno facendo alcun favore a se stessi. Col tempo il [loro] potere e l’influenza diminuiranno, e di conseguenza anche la loro capacità di insabbiare certi reati. Quando le istituzioni statali vengono usate per commettere e insabbiare reati, la fiducia in esse è compromessa, forse irrimediabilmente. Anche nelle democrazie forti si verificano casi di corruzione ad alto livello. La differenza è che questi paesi affrontano la corruzione e ne escono più forti.
Le pressioni esercitate dall’Unione europea e dalla comunità internazionale hanno fatto sì che l’indagine per l’omicidio di sua madre venisse portata avanti con un certo successo. Pensa che simili pressioni potrebbero dare qualche risultato anche in Montenegro?
Per uno stato che poggia su un debole sistema di separazione dei poteri e su una cultura clientelare, e che si è dimostrato tollerante nei confronti della corruzione, usata in modo strategico da parte di alcuni governi, come quello azero e cinese, l’ingresso nell’UE e soprattutto l’accesso ai finanziamenti e prestiti che esso comporta potrebbe essere rischioso. Il messaggio della Commissione europea deve essere chiaro: il processo di adesione non implica solo controlli, ma anche riforme culturali, politiche e legislative. I cittadini del Montenegro devono fare la stessa richiesta ai loro leader. Alla fine, la corruzione ci ruba la libertà e, nella peggiore delle ipotesi, anche la vita, come è successo a mia madre.
Pensa che Yorgen Fenech continuerà a rivelare dettagli sui retroscena dell’omicidio di sua madre? Secondo lei, Fenech sa chi in Montenegro era coinvolto in pratiche corruttive e chi ne ha tratto guadagno?
Sono sicuro che Fenech sa chi altro era coinvolto in questi affari illegali. Ma cosa accadrebbe se Fenech o un altro testimone morisse domani? È quasi successo ad un intermediario nell’omicidio di mia madre, Melvin Theuma [avrebbe contattato per conto del mandante i tre esecutori materiali dell'omicidio, ndr], che ha tentato il suicidio qualche settimana fa. Le nostre autorità devono essere competenti e proattive per riuscire a seguire i flussi di denaro e portare avanti il processo senza l’aiuto dei criminali.
Srdan Kosović da Balcanicaucaso.org