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Guatemala: Berger alle prese con povertà e impunità
Corruzione e denuncia
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Ad un anno dall'insediamento del presidente Berger, l'attività di governo sembra stagnare. L'unica misura approvata è stata quella di un risarcimento di 4,1 miliardi di dollari ai circa 300.000 ex membri dei gruppi paramilitari della guerra civile conclusasi nel 1996 (ed iniziata nel lontano 1960) che ha prodotto 200.000 vittime tra morti e desaparecidos. Il provvedimento ha visto forti critiche visto che l'adesione ai gruppi paramilitari fosse assolutamente volontaria. A soli otto anni dalla fine di una guerra civile il governo prende, ancora una volta, una netta posizione a favore dei militanti della fazione paramilitare che si sono fregiati delle peggiori atrocità. La decisione ha causato anche una profonda spaccatura all'interno della stessa alleanza che aveva portato Berger a vincere le elezioni nel novembre del 2003.
Ma le sfide che il governo guatemalteco deve affrontare sono molteplici ed endemiche. In primis, l'economia guatemalteca deve sopportare un debito pubblico relativamente alto, quantificabile in un 30% del Pil nazionale. L'importanza di questo dato è sicuramente legata a due fattori economici che rendono la situazione ancor più difficoltosa. Il primo è uno squilibrio nella bilancia commerciale molto alto che rende il paese estremamente vulnerabile alla variazione dei prezzi dei beni che esporta. Il secondo problema endemico della realtà economica guatemalteca è la sperequazione nella distribuzione della ricchezza. Infatti circa il 75% della popolazione del Guatemala vive sotto il livello di povertà, mentre il 10% più ricco dei cittadini possiede circa il 50% delle risorse della nazione. Oltre a ciò si deve ricordare un tasso di disoccupazione non molto alto (7,5%) a fronte, pero, di un tasso di sottoccupazione e di lavoro nero che raggiunge cifre esorbitanti: il 71% della popolazione guatemalteca lavora, quindi, senza alcuna sicurezza per il proprio futuro.
Il rapporto tra cittadini e propri organi rappresentativi è sicuramente condizionato dalla presenza in molti casi di corruzione nella gestione della cosa pubblica. L'ultimo, ma solo in ordine di tempo, è stato quello che ha colpito l'ex presidente Portillo. Infatti, nel settembre 2004, sono stati aperti gli archivi dell'Esercito e di qui si è potuto spiegare il destino di 100 milioni di dollari trasferiti in favore del presidente Portillo tra il 2001 ed il 2003. L'onda delle indagini ha travolto il dittatore Rios Montt e altri esponenti dell'establishment militare che ha visto come protagonista primo l'ex generale Otto Perez Molina, ora a capo del PP (Partido Patriota), con trasferimenti pari a 279.000 dollari tra il 2002 e 2003.
Alle autorità del Guatemala arriva un memorandum di Amnesty International affinchè assumino provvedimenti concreti per porre fine all'impunità chiedendo la sospensione delle violazioni dei diritti umani contro le donne e i difensori dei diritti umani. Tra il 1° gennaio e il 25 febbraio, 26 di essi hanno subito aggressioni e minacce di morte. Un altro capitolo del memorandum riguarda le violazioni dei diritti umani nel contesto delle dispute sulla terra, che coinvolgono in larga parte povere comunità rurali da un lato e ricchi proprietari di terreni e fattorie dall'altro. Secondo dati delle Nazioni Unite, nei primi sei mesi del 2004 sono state eseguite 31 espulsioni da terreni agricoli, più della metà delle quali in modo violento; le forze di sicurezza hanno picchiato i contadini, dato fuoco alle loro case e distrutto i loro beni personali.
L'organizzazione per i diritti umani, inoltre, ha accolto con preoccupazione le notizie relative a uccisioni commesse dalle forze di sicurezza nel corso di manifestazioni contro il recente accordo sul libero commercio e le attività di sfruttamento minerario. L'attuazione del CAFTA, l'Accordo di libero commercio sottoscritto tra i paesi dell'America Latina e gli Usa, porterebbe all' introduzione di restrizioni alla produzione di medicinali generici il cui accesso è gia a rischio per molti abitanti del paese.
Per l'approfondimento sulle attività di tipo minerario è bene guardare il video pubblicato da Arcoiris che denuncia il cosiddetto 'Progetto Marlin': nel nordest del Guatemala 10mila ettari di terre strappate agli indigeni di discendenza maya verranno trasformati in una immensa miniera a cielo aperto dalla Glamis Gold, multinazionale dell'oro con sede in Nevada. Per abbassare i costi di estrazione, la società allontanerà gli abitanti dalle terre e poi le irrorerà con enormi quantità di cianuro, sostanza con cui si ottiene, low cost, la separazione della roccia dal metallo. Al progetto si sta opponendo, tra gli altri, < http://www.arcoiris.tv/modules.php?name=Unique&id=2449 Magalì Rey Rosa e la sua associazione Madre Selva >.[AT]
Altre fonti: Equilibri