Bulgaria: duri verso le droghe leggere, leggeri sui traffici illeciti

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Carcere dai 3 ai 15 anni e multe dai 5000 ai 50mila euro: sono le pene che rischia in Bulgaria chiunque venga trovato in possesso anche di un solo grammo di sostanza stupefacente. La riforma della legge, decisa a metà marzo dal parlamento bulgaro, abolisce la dose minima personale. "Gli emendamenti al codice penale sono stato votati da ben 118 parlamentari, solo tre si sono dichiarati contrari" - riporta da Sofia, Tanya Mangalakova per Osservatorio sui Balcani.

Secondo il rapporto titolato "Il mercato di stupefacenti in Bulgaria", redatto dal Centro per lo studio delle democrazia nel 2003, ci sarebbero in Bulgaria tra i 5.000 ed i 25.000 eroinomani per un mercato che si aggirerebbe ogni anno tra i 28 ed i 70 milioni di euro. Tra le 30.000 e le 50.000 persone farebbero un utilizzo regolare di droghe leggere ed altrettanti un uso saltuario.

"La vera ragione della quantità di droga che gira nel Paese è la corruzione esistente tra la polizia e la magistratura. I tossicodipendenti devono essere curati da dottori, non da carcerieri" - commenta il mensile 1 che ha pubblicato la fotografia di 24 bulgari del mondo dello spettacolo, delle arti, dell'università e delle ong incatenati per prestare la propria immagine a favore della campagna "No crime" contro la penalizzazione della dose minima personale. Il rapporto "Il mercato degli stupefacenti in Bulgaria" metteva in evidenza che dopo il 1998 i crimini legati al traffico di stupefacenti sono cresciuti in modo esponenziale sino ad essere la spina dorsale del crimine organizzato. Le conclusioni del rapporto manifestano l'alto livello di corruzione in seno la Ministero degli interni per quanto riguarda la lotta al traffico di stupefacenti e anche uno "schema di corruzione" dei dipartimenti di polizia della polizia della capitale.

E con la fine delle rotte tradizionali come Paesi Bassi e Spagna, recenti indagini internazionali mostrano un ruolo emergente della Bulgaria nel traffico di droga, agevolato da un mondo politico frammentato quando non connivente - afferma Philippe Chassagne in un documentato articolo riportato da Notizie-Est. "Il recente coinvolgimento di settori criminali bulgari nel traffico di cocaina conferma che i Balcani oggi, nel contesto geopolitico delle droghe illecite, rivestono il delicato ruolo di hub di smistamento verso l'Europa Occidentale in almeno due mercati: quello degli oppiacei asiatici e quello della cocaina sudamericana" - nota l'articolista che ricostruisce la storia di questi traffici in questi ultimi anni.

Secondo Chassagne la "frammentazione dello spettro politico bulgaro", iniziata nel 2001, impedirebbe l'egemonia di uno o più gruppi economici vicini a un partito e "favorirebbe i conflitti per la spartizione di mercati leciti e illeciti" come era già avvenuto nel 1993-94. Una medesima situazione si verifica anche tra le le istituzioni che dovrebbero contrastare questi traffici (Procura della Repubblica, Polizia e Dogane) o al loro stesso interno (per esempio tra le diverse direzioni del Ministero degli interni) che creano inevitabili ostacoli alla lotta contro le attività illecite. [GB]

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